Il simulatore della DS Performance

Prova elettrizzante. Nel simulatore della DS a Parigi per percorrere in anteprima l'E-Prix di Roma

di Nicola Desiderio
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PARIGI - C’è un unico modo per vedere il futuro di Roma: andare a Parigi ed entrare in una macchina capace di mostrare che cosa succederà tra 4 giorni all’Eur, quando scatterà il primo Gran Premio di Formula E e le strade percorse ogni giorno da migliaia di persone si trasformeranno, per qualche ora, nell’arena dove 20 piloti potranno immaginare di essere un po’ gladiatori e un po’ Ben Hur sulle loro quadrighe elettriche. Accadrà nella capitale d’Italia, ma prima può accadere a Satory, alla periferia di quella francese dove si trova la sede del Motorsport Centre of Excellence di PSA e si preparano le DSV-03, le monoposto della DS Virgin Racing che Sam Bird e Alex Lynn conducono nel campionato 100% elettrico.

Qui sono nate le auto che hanno vinto tre edizioni della 24 Ore di Le Mans (1992, ’93 e 2009), le 2008 e le 3008 DKR che hanno dominato la Dakar negli ultimi 3 anni e quelle capaci di conquistare 13 titoli nel WRC (5 Peugeot e 8 Citroën). Qui nascono e qui sono più o meno costrette a crescere le DSV-03 perché il regolamento della Formula E dà solo 15 giorni per sviluppare la vettura in pista e, del resto, non si può neppure immaginare di fermare il traffico delle metropoli per provare i tracciati cittadini nei quali si articola il Campionato. Ecco allora che entra in azione il fattore S, che non è quello cantato dagli 883, ma sta invece per simulatore.

Per i team di F1 è uno dei modi per provare virtualmente nuove soluzioni su circuiti già noti, per quelli della FE e per i suoi piloti è invece l’unico modo per prendere contatto con tracciati che non sono mai esistiti, proprio come quello romano. Tanta dunque era la curiosità di poter vedere e provare il quartiere della Esposizione Universale di Roma trasformato in un autodromo, come avrebbe voluto Enzo Ferrari che nella Città Eterna vinse il suo primo Gran Premio: il 25 maggio del 1947 con la 125 S condotta da Franco Cortese sul circuito delle Terme di Caracalla. «La pista è stata caricata qualche giorno fa e i piloti l’hanno provata ieri per la prima volta» ci dice Thibault Charvin, il giovanissimo ingegnere di DS Performance che ci accoglie nella stanza dove si trova il simulatore.

Matrix è pronto per noi, per darci quelle sensazioni da pilota e farci vedere in anticipo come è l’Eur trasformato in un autodromo. È lui il nostro Morpheus, colui che ci porgerà la pillola rossa per entrare nel paese delle meraviglie e vedere quanto è profonda la tana del Bianconiglio. Difficile credere che lo sia più dell’abitacolo della monoposto dove ci stiamo infilando e che di fronte ha uno schermo semicircolare dove 3 proiettori ci daranno l’illusione di correre sul circuito dell’Eur. Così, mentre a 2 ore di aereo hanno da poco chiuso le strade e iniziato a sistemare muretti e tribune, noi abbiamo già la cuffia in testa e tra le mani il vero volante della DSV-03: ci troviamo in viale Cristoforo Colombo, all’orizzonte c’è il Palazzetto dello Sport e comincia il nostro E-Prix virtuale.

Primo tornante strettissimo secco a sinistra: qui ne vedremo delle belle! Breve accelerazione e si svolta a destra in viale Asia, tra il Palazzo della Scienza Universale e la Nuvola di Fuksas. Comincia il motodrome che si snoda dietro Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, dove saranno sistemati l’arrivo e la pitlane, un misto stretto che porta verso la discesa di viale dell’Arte e viale dell’Artigianato. Farsele a velocità codice sembra un rettilineo, a 225 km/h sono due curve ed è bene avere le ruote ben dritte prima di staccare e prendere per via delle Tre Fontane. Altri 100 metri e altra curva ad angolo retto verso sinistra per salire lungo viale dell’Agricoltura e via Ciro il Grande fino a scollinare e ad incrociare viale della Civiltà del Lavoro. Alle spalle c’è il Colosseo Quadrato e puntiamo viale Cristoforo Colombo. Curva secca a destra, 50 metri di abbrivio e arriva la variante sotto l’Obelisco di piazza Guglielmo Marconi che precede la linea del via.

Sono 2,84 chilometri che sabato i bolidi faranno per 19 volte. Noi siamo al terzo giro e stiamo osando sempre di più. Saremmo pronti per pole e super pole, ma il nostro tempo è finito e Morpheus-Charvin ci porge la pillola blu. È tutto fermo, la luce è accesa e ci svegliamo in una camera dove abbiamo creduto quello che abbiamo voluto. Usciamo dalla tana e in piedi guardiamo i computer, lo schermo e la plancia di comando del simulatore fornito da un’azienda italo-tedesca, la VI-Grade. Un’esperienza coinvolgente, un film dalle grandi emozioni vissuto in anteprima: il circuito è bellissimo e la difficoltà principale che i piloti incontreranno sarà quella di gestire l’energia, ma quella che sabato potrà vivere il pubblico sarà elevatissima.
 

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Giovedì 12 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 16:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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