La Ford Fiesta WRC del leader Ogier

Ogier, Neuville, Tanak: una poltrona per tre. In Australia si decide il mondiale più incerto degli ultimi 7 anni

di Mattia Eccheli
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COFFS HARBOUR – Una poltrona per due: 316,30 chilometri per scrivere la storia. “Downunder”, a Coffs Harbour, oltre cinquecento chilometri a nord di Sydney, si corre l'ultimo rally mondiale del 2018, la stagione più combattuta da 7 anni a questa parte. Nel 2011 Sébastien Loeb (Citroen) vinse il settimo titolo iridato consecutivo precedendo di 8 lunghezze il finnico Mikko Hirvonen (Ford) e di 26 Sébastien Ogier (Citroen).

Venerdì mattina in Australia (sera in Europa) Ogier, dallo scorso anno alla guida di una Ford Fiesta della scuderia M-Sport (che lascerà a fine stagione per tornare in Citroen) partirà alla caccia del suo sesto alloro mondiale di fila con solo 3 punti di margine su Thierry Neuville (Hyundai i20 coupé), che punta alla prima vittoria assoluta per sé e per la casa coreana. Con 20 punti di distacco dal belga, almeno aritmeticamente è sempre in corsa anche Ott Tänak, l'estone al volante della Yaris che ha trascinato la Toyota in vetta alla classifica costruttori. Anche per lui sarebbe il primo titolo, che peraltro potrebbe conquistare solo vincendo e sperando simultaneamente in giornate estremamente negative dei due rivali. Gli ultimi titoli piloti e costruttori di Toyota risalgono al 1994 (Didier Auriol) e al 1999.

La contesa sembra oggettivamente ristretta a Ogier e Neuville (a lungo in testa nella classifica individuale, ma che non vince da cinque mesi) fra i piloti e tra Toyota e Hyundai tra i costruttori (appena 12 lunghezza separano i due team). I primi hanno disposizione un massimo di 30 punti, i secondi di 43. Il francese parte favorito: non solo per il vantaggio, peraltro esiguo, ma soprattutto per la sua esperienza e la capacità nel saper gestire le situazioni difficili. In Australia, anche se con la Polo R, ha già vinto tre volte. Dopo la vittoria in Sardegna, il belga è salito una sola volta sul podio e sembra aver perso il “feeling” con il campionato a la macchina. L'anno scorso, tuttavia, era stato lui a vincere a Coffs Harbour.

La gara della resa dei conti prevede 24 speciali, inclusi nuovi tracciati mai impiegati in precedenza e, soprattutto, non utilizzati da tempo. Per Ogier che, almeno venerdì, sarà il primo a partire tutt'altro che un vantaggio. Il primo giorno i piloti dovranno affrontare poco meno di 102 chilometri contro il tempo, il secondo 130,66 ed il terzo quasi 84. Non è escluso che il campionato possa decidersi anche negli ultimi 7,16 chilometri del power stage con l'insidioso lungo salto della Weeding Bells, al termine dei quali vengono assegnati i 5 punti suppletivi al vincitore. Nella entry list non ci sono novità. La M-Sport schiera Ogier, Teem Suninen ed Elfyn Evans, la Hyundai Neuville, Andreas Mikkelsen (non esaltante in questa stagione) e Hayden Paddon, la Toyota Tänak, Jari Matti Latvala ed Esapekka Lappi e Citroen Mads Ostberg e Craig Breen.

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Mercoledì 14 Novembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 16-11-2018 00:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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