La Nissan FE di Oliver Rowland

Nissan deve dire addio al doppio motore: «Non è giusto, siamo qui per innovare»

di Mattia Eccheli
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PARIGI – Nissan ha reagito con durezza al provvedimento della Fia, la Federazione internazionale dell'automobile, che ha di fatto escluso il doppio convertitore elettromeccanico (Mgu). La casa giapponese, subentrata all'inizio di questa quinta stagione all Renault, sempre in cooperazione con la e.Dams, è rimasta la sola ad adottare questa soluzione.

«La decisione ci ha sorpreso – ha dichiarato Jean-Paul Driot, il team principal della scuderia – perché la tecnologia era stata omologata all'inizio della stagione». «Eravamo partiti con questo powertrain piuttosto innovativo – ha insistito il manager – ed è stato difficile realizzarlo. Abbiamo incontrato delle difficoltà nel farlo lavorare nel modo giusto e nel renderlo affidabile e adesso che abbiamo raggiunto un livello prestazione, alla fine del campionato, dobbiamo ritornare ad un solo motore in breve tempo».

«Hanno deciso che questo sistema fosse troppo difficile per loro», ha accusato Driot. Che si è ulteriormente “sfogato”: «Stavamo andando abbastanza forte e così, per bilanciare il tutto, hanno deciso che non dobbiamo tornare ad un solo motore». Il manager ha ripetuto che Nissan si è sempre attenuta alle norme della Fia, inclusa quella relativa a questa innovativa soluzione. «E Nissan è qui proprio per innovare», ha aggiunto Driot.

In questa stagione d'esordio, il costruttore giapponese non ha ancora vinto un ePrix, ma nelle ultime tre gare prima di Berna i suoi piloti – Sébastien Buemi e Oliver Rowland – conquistano la Pole: cinque finora su 10 prove. Driot ha dichiarato di sperare di poter dimostrare la validità del doppio motore portando al successo la macchine in uno degli ultimi 3 ePrix.
 

 

 

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Sabato 22 Giugno 2019 - Ultimo aggiornamento: 17:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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