Il primo bozzetto del prototipo Lamborghini LMDh che dal 2024 correrà sia nel campionato mondiale WEC sia in quello IMSA americano che dal prossimo anno condivideranno lo stesso regolamento tecnico per i prototipi delle rispettive massime categorie

Lamborghini entra con un prototipo LMDh nel WEC e nell’IMSA dal 2024

di Nicola Desiderio
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La Lamborghini entrerà nelle corse di durata con un prototipo LMDh in grado di correre sia nel WEC nella classe Hypercar sia nell’IMSA nella classe GTP dal 2024. Si tratta di una notizia clamorosa per più motivi, il primo fra tutti è che la prima volta che la casa di Sant’Agata Bolognese si cimenta nei prototipi dopo anni di vittorie nelle GT con la sua Huracàn, trionfatrice in oltre 40 titoli e in tre edizioni consecutive della 24 Ore di Daytona nella classe GTD dal 2018 al 2020.

Le corse rappresentano un fatto relativamente recentemente per il Toro che, per volere espresso del fondatore, Ferruccio Lamborghini doveva tenersi alla larga dalle competizioni. Tuttavia nel 1970, quando egli era ancora in vita, si pensò di ricavare un’auto da corsa dalla Miura rispondendo alla lettera J del regolamento tecnico della FIA. Per questo alcune versioni più spinte delle Lamborghini si chiamano così pronunciando la lettera J come Jota, alla spagnola. Quella vettura, sviluppata da Bob Wallace, non vide mai la pista e venne sfruttata per lo sviluppo della Miura SV.

Dell’ingresso di Lamborghini nelle massime categorie delle corse di durata si era parlato già da tempo. Il primo a farlo era stato Stefano Domenicali affermando che si stava guardando al regolamento LMH. Successivamente, con il ritorno di Stephan Winkelman al timone della casa emiliana, si era parlato di una LMDh. Entrambe le ipotesi sembravano tramontate con l’annuncio di Audi e Porsche, di rientro dopo qualche anno di pausa proprio con una vettura LMDh. Pochi mesi dopo però il congelamento del programma di Audi ha fatto tornare sul tavolo l’ipotesi Lamborghini fino alla conferma di oggi, salutata con entusiasmo dal presidente dell’Aco, Pierre Fillon, e dai presidenti dell’IMSA e del WEC, rispettivamente Frédéric Lequien e John Doonan.

Da Sant’Agata fanno sapere che la loro vettura non è l’Audi riciclata, ma sarà il frutto di un progetto completamente nuovo, dal motore fino al telaio. A condurlo sarà lo stesso Sanna con il contributo di un decano di Lamborghini, Maurizio Reggiani che da gennaio ha lasciato il ruolo di direttore tecnico (dopo 16 anni) per assumere quello di vicepresidente per il Motorsport. Del progetto potrebbe far parte anche Emanuele Pirro, già consulente di Lamborghini e vincitore di 5 edizioni della 24 Ore di Le Mans. La politica potrebbe essere la stessa utilizzata sinora: costruire una macchina da vendere di team clienti senza averne uno proprio oppure far gestire le vetture in pista da una struttura specializzata delegandola come team ufficiale.

Quanto alla vettura, gira voce che il motore sarà un V8 turbocompresso, ma anche in questo caso non avrà alcuna parentela con quello della Porsche. Come da regolamento, dovrà poi essere accoppiato ad una parte ibrida standard composta da un cambio sequenziale Xtrac e da un’unità elettrica fornita dalla Bosch alimentata con una batteria Williams. La potenza totale, per regolamento, è di 500 kW con l’elettrico che in accelerazione eroga al massimo 50 kW e in rilascio 200 kW di potenza in fase di recupero.

Anche per il telaio, nessun annuncio ufficiale è stato fatto, ma anche qui c’è una voce che parla di Ligier. La Lamborghini sarebbe la prima LMDh ad adottare lo chassis dell’illustre costruttore francese poiché finora i costruttori hanno scelto Oreca (Alpine e Acura), Dallara (BMW e Cadillac) e Multimatic (Porsche e anche Audi) tra i quattro selezionati dalla FIA. La scelta di Ligier, se fosse vera, si ricollegherebbe ad una collaborazione già avvenuta nel 1991 quando la Ligier JS35 di Formula 1 utilizzò il V12 3.5 con il marchio del Toro sulle testate.

A volerlo fu Lee Iacocca che, da capo della Chrysler – proprietaria di Lamborghini dal 1987 al 1994 – pensò di fare con la Lamborghini quello che negli anni ’60 non gli era riuscito con la Ferrari in Ford: conquistare un grande marchio sportivo italiano e farlo correre per farne un veicolo di immagine. La JS35 era tuttavia una monoposto di transizione e l’utilizzo del V12 emiliano – che n quegli anni equipaggiò la Larrousse, la Minardi e una monoposto della stessa Lamborghini con il Modena Team – una soluzione di ripiego in attesa dal V10 Renault che sarebbe arrivato l’anno dopo per la JS37. Sarà anche interessante vedere come il nuovo prototipo sarà capace di integrare gli elementi di stile tipi di Lamborghini, ma il primo bozzetto promette bene.

La 24 Ore di Le Mans del 2024 ci farà trovare di fronte ad un parterre impressionante: Alpine, Cadillac, Lamborghini e Porsche accanto a Toyota, Peugeot e Ferrari senza contare che anche Acura e BMW potrebbero tecnicamente partecipare alla corsa francese. E lo stesso potrebbe accadere per le auto che fanno il WEC e potrebbero partecipare anche alla 24 Ore di Daytona e alla 12 Ore di Sebring. Qualora fosse possibile, la casa emiliana potrà schierare la vettura anche l’anno prima, senza entrare in classifica, oppure presentarsi per l’appuntamento de La Sarthe. In questo caso però il regolamento del WEC prevede che la macchina debba aver corso in precedenza almeno una gara di campionato.

Il tempo per portare l’auto in pista non è molto, anzi è poco. La Lamborghini però potrebbe avere il vantaggio di sfruttare tutto il lavoro svolto dalle altre concorrenti sulle parti standard delle LMDh. Al momento inoltre l’unico prototipo ad essere sceso in pista è stato quello Porsche che ha già percorso 6.000 km. Dunque la cugina di Weissach potrebbe fornire qualche supporto che permetterebbe di accorciare il programma di sviluppo a Sant’Agata per arrivare in tempo per il 2024, anno in cui tutta la gamma Lamborghini sarà elettrificata con sistemi ibridi plug-in per la Urus e le eredi di Gallardo e Huracan, in attesa della prima elettrica.

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Martedì 17 Maggio 2022 - Ultimo aggiornamento: 18-05-2022 10:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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