da sinistra Christian Horner, team principal Red Bull, Max Verstappen ed Helmut Marko

La Red Bull e la regola della impunità pretesa dal trio Horner-Marko-Verstappen

di Massimo Costa
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In casa Red Bull vi è una regola ben precisa che va seguita senza esitazioni: da noi non si sbaglia mai, le regole sono fatte per essere infrante e chi ci punisce per questo è una canaglia. Le parole dette da Christian Horner, team principal Red Bull, a Sky UK domenica prima del via del Gran Premio sono qualcosa di vergognoso. Horner ha definito canaglia il commissario di percorso che ha sventolato la bandiera gialla nei momenti finali della qualifica del GP del Qatar. Ora, tutti sappiamo la passione, i rischi, il duro lavoro, a cui sono sottoposti i commissari di percorso di tutti i circuiti del mondo. Definire canaglia uno di questi è... da vera canaglia. Max Verstappen in quel frangente non ha alzato il piede, non lo ha fatto neanche Valtteri Bottas, ed entrambi sono stati penalizzati. Il finlandese e la Mercedes hanno incassato, in Red Bull hanno montato un caso inesistente dimenticando che sette giorni prima a San Paolo Lewis Hamilton era stato retrocesso in ultima posizione per la gara sprint. Giusto per dimostrare che la FIA interviene quando deve, non a seconda delle bandiere preferite. Ma alla Red Bull sono fatti così e così hanno cresciuto Verstappen.

Il quale a sua volta, ha avuto il coraggio di dire dopo la penalità: "Non so perché se la prendano sempre con me, sarà per la mia faccia". L'olandese ha già ampiamente vinto il campionato del mondo per la poca simpatia ed empatia che trasmette (gli auguriamo sinceramente di vincere anche quello in pista) ed è certamente incredibile che non abbia ancora capito che con la doppia gialla sventolata occorre rallentare dopo aver commesso la stessa infrazione nelle qualifiche del GP del Messico 2019. E non dimentichiamo il suo comportamento a San Paolo quando ha accompagnato nella via di fuga Lewis Hamilton, passandola liscia. Quando poi gli hanno dato bandiera bianco-nera per il zig-zag da pilota di F4 commesso in rettifilo, via radio ha sbeffeggiato la direzione gara. Il bullo che è in lui non se ne va...

La FIA ha redarguito Horner, ma non contenti dalla Red Bull sono arrivate le parole di Helmut Marko, esperto nelle entrate a gamba tesa. L'austriaco attraverso il canale televisivo nazionale Sport1, ne ha dette di tutti i colori alla direzione gara, alla FIA, di nuovo al povero commissario che ha sventolato le gialle. Sarebbe ora che la FIA intervenisse con decisione contro queste persone che mancano di rispetto costantemente a chi lavora, magari anche sbagliando, nell'ambito della Federazione e nei weekend delle gare. Nel calcio, allenatori, presidenti, dirigenti e ovviamente anche i calciatori, vengono bloccati per alcune giornate agonistiche quando perdono la testa. Perché non accade mai in F1?

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Giovedì 25 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 05-12-2021 14:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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