Sainz, la dinasty al volante: Carlos senior e junior, due generazioni protagoniste a Saragozza per provare il Ford Raptor T1+

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SARAGOZZA – Di padre in figlio, una passione che si è tramandata passando dalle prove speciali dei rally per arrivare fino ai circuiti di Formula 1. La sabbia, quasi desertica, che si trova nei pressi di Saragozza ha fatto da cornice a una giornata davvero speciale per una delle famiglie più iconiche del motorsport. Carlos Sainz Sr, leggenda del rally e quattro volte vincitore della Dakar, ha accolto al suo fianco il figlio Carlos, protagonista in Formula 1, per un’esperienza che resterà impressa nei ricordi di entrambi.
Sul sedile che solitamente spetta a Lucas Cruz, fedele navigatore del “Matador”, questa volta si è seduto il giovane Sainz, pronto a vivere dall’interno la potenza del Ford Raptor T1+, in vista dei test in preparazione del Rallye du Maroc 2025 e della Dakar 2026. I due poi si sono scambiati il sedile con Sainz Jr, attualmente pilota Williams in Formula 1, che ha impugnato il volante seguendo le preziose indicazioni date dal padre.

Quello visto in Spagna non è stato un semplice test. L’occasione ha mostrato il legame profondo tra padre e figlio, due generazioni unite dalla stessa passione ma abituate a mondi motoristici diversi. Da un lato la Dakar, terreno spietato che esige resistenza, esperienza e coraggio. Dall’altro la Formula 1, universo di precisione estrema e velocità assoluta. Metterli insieme, anche solo per un pomeriggio, ha significato assistere a un incontro unico, fatto di emozioni genuine e sorrisi complici.
Ecco il link del filmato: watch?v=ryjgE78Yilw
Per Carlos Jr non è stato facile abituarsi subito alle reazioni brutali di un prototipo Dakar: sospensioni infinite, potenza senza filtri, continui salti e sconnessioni. Accanto a lui, però, c’era il padre, che da più di quarant’anni affronta scenari impossibili e che con Ford ha già scritto pagine importanti della sua carriera, dai tempi della Focus WRC fino al nuovo programma rally-raid. Una volta soddisfatta la curiosità del passeggero, i ruoli si sono invertiti: al volante è passato Carlos Jr, con Sainz Sr a suggerire traiettorie e dare consigli da navigatore d’eccezione.

Il Ford Raptor T1+ non è un fuoristrada qualunque. È un concentrato di ingegneria estrema, sviluppato da Ford Performance e M-Sport per affrontare la corsa più dura al mondo. Telaio tubolare, sospensioni con escursioni da record, motore V8 di derivazione “Coyote” e un’imponente carrozzeria in fibra: ogni dettaglio è pensato per resistere a condizioni che mettono in crisi uomini e macchine. Quello di Saragozza è stato l’ultimo banco di prova prima di partire verso sfide reali, con l’obiettivo dichiarato di competere al vertice sin da subito nella prossima Dakar.
Ma in questo speciale test, più che i dati tecnici o i chilometri percorsi, a colpire è stata l’atmosfera. Nessun cronometro da battere, nessuna classifica da scalare, solo la gioia di condividere la stessa passione in un contesto insolito. Un padre che ha scritto la storia del rally mondiale, due volte campione del mondo WRC e quattro volte vincitore della Dakar, e un figlio che oggi calca le piste della Formula 1 con la determinazione di chi porta un cognome pesante ma lo onora con un talento cristallino.

Quella di Saragozza è stata una parentesi diversa, lontana dalle pressioni e dai riflettori. Un momento di famiglia, certo, ma anche la dimostrazione di come i motori sappiano creare legami indissolubili, capace di unire due carriere all’apparenza lontane. Il futuro dirà se rivedremo mai i Sainz insieme in una competizione ufficiale, ma per ora resta l’immagine di padre e figlio che, tra le dune simulate dell’Aragona, hanno saputo divertirsi come due ragazzi qualsiasi, con la differenza che uno guida da sempre al limite del possibile e l’altro corre tra i migliori al mondo.



