Nella foto, la Racing Point

Il caso Racing Point è archiviato, i team hanno ritirato l'appello contro la FIA

di Massimo Costa
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Ricordate il caso Racing Point, rea di aver copiato la Mercedes W10 del 2019 e in particolare le prese d'aria dei freni sempre della vettura di Toto Wolff. Per almeno tre Gran Premi è stato l'argomento principale, tanto che era intervenuta la FIA che aveva punito la squadra inglese togliendole 15 punti e affibbiandole 400mila euro di multa. La Racing Point ha sempre contestato i punti in cui è stata messa spalle al muro e in suo soccorso è intervenuta a più riprese la Mercedes, ritenuta a sua volta colpevole di avere fornito i propri disegni tecnici al team di proprietà di Lawrence Stroll. La sentenza FIA non era stata ritenuta abbastanza consistente da parte di Williams, McLaren, Renault e Ferrari che avevano presentato appello alla Corte Internazionale del Tribunale della Federazione Internazionale. A sua volta, la Racing Point aveva fatto lo stesso, ma per il motivo opposto, perché riteneva non giusta la penalità subìta. Pian piano è accaduto che prima la Williams, poi la McLaren, poi la Renault e infine la Ferrari hanno ritirato l'appello e così ha fatto anche la Racing Point. Il caso si è sgonfiato perché, dicono, la FIA ha finalmente chiarito una parte del regolamento tecnico che non era affatto chiara per quanto concerne la "copia" di altre vetture o di singole parti di una monoposto.

La Ferrari ha spiegato attraverso un comunicato la sua decisione di fare un passo indietro: "Nelle scorse settimane la collaborazione fra la FIA, la Formula 1 e le squadre ha prodotto una serie di atti, modifiche ai Regolamenti Tecnico e Sportivo 2021, approvati dalla F1 Commission e dal FIA World Motor Sport Council, e Direttive Tecniche, che chiariscono le responsabilità di ogni partecipante al campionato nella progettazione delle componenti di una monoposto e implementano specifiche modalità di monitoraggio per far sì che tanto la lettera quanto lo spirito dei regolamenti siano pienamente rispettati. La Scuderia esprime il proprio apprezzamento per la tempestività con cui la FIA e la Formula 1 hanno affrontato efficacemente un aspetto fondamentale del DNA di questo sport così competitivo".

Alla vigilia di Spa si era fermata anche la Renault, iniziatrice della procedura formale con la prima protesta al GP di Stiria, dopo i precedenti passi indietro di McLaren e Williams. La Ferrari era quindi rimasta l'unica avversaria a portare avanti la causa, fino ad ora. E a Monza anche la stessa Racing Point ha confermato di aver annullato la propria istanza di appello, in cui al contrario chiedeva, ovviamente, una revisione più lieve delle sanzioni ricevute. Ecco il suo comunicato: "Gli stewards e tutte le parti coinvolte hanno riconosciuto che ci fosse una mancanza di chiarezza nelle regole, e che non le abbiamo violate in maniera deliberata. Ora che le ambiguità sono state risolte, abbiamo deciso di ritirare il nostro appello nell'interesse dello sport. La vicenda è stata motivo di distrazione per noi per gli altri team, ma ora noi e tutti gli altri possiamo tornare a concentrarci sulle gare e sull'intrattenere il pubblico della F1".  

 

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Martedì 8 Settembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 10-09-2020 08:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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