Hamilton, dalla dieta al sonno il segreto di Lewis è l Angela...custode

Hamilton, dalla dieta al sonno il segreto di Lewis è l’Angela...custode

di Benedetto Saccà
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Quasi fosse un appuntamento con il destino – o un gesto di gratitudine – Lewis Hamilton, il fuoriclasse assoluto della Formula 1, non manca mai. Dopo aver collezionato un Gran Premio (finora l’enormità da primato di 91) o una pole position (96), segue sempre un rito identico: parcheggia la Mercedes sulla soglia della pit-lane, scende dalla macchina, reinserisce il volante e si tuffa verso l’abbraccio dei propri meccanici. Condivide la gioia con tutti, certo, ma cerca in realtà l’affetto complice di una sola: una fatina magica che viene dalla Nuova Zelanda: Angela. Anzi, Angela Cullen. A rifletterci bene, chiunque segua la Formula 1 conosce e riconosce perfettamente il profilo di Angela: minuta, biondissima, indaffaratissima senza eccezioni, sempre perfetta nel rimanere un passo indietro rispetto ai meccanici, eppure puntualmente uno avanti nell’intesa con Lewis.

Nello srotolarsi di un ambiente maschile (ma non maschilista) qual è il pianeta dei motori, ad Angela è riuscita facile la meraviglia di diventare l’angelo custode del pilota (forse) migliore della storia. Si vogliono bene, senza dubbio, lei e Lewis: tanto che entrambi hanno scelto di tatuarsi sul braccio la stessa parola: loyalty, lealtà. Fedeli l’uno all’altra, vanno per il mondo e si proteggono a vicenda: lei lo difende dalle distrazioni, dai pensieri pesanti e dalle tentazioni (specie culinarie) di un ragazzo di 35 anni; lui, dall’altrui insensibilità di scambiare la discrezione, insita in lei, per una debolezza.

Dal 2016 Angela è la coach e l’assistente personale di Lewis: ne cura la dieta, gli allenamenti, perfino gli orari del sonno. E lo aiuta ad ambire alla perfezione. Non si slegano mai. «Lui deve solo pensare alla sua guida e non preoccuparsi di altro. E non c’è giorno in cui non mi ringrazi», ha raccontato lei, abbassando per una volta la diga della riservatezza. Lavorando per la Hintsa Performance, Angela ha utilizzato alcuni programmi della Nasa e li ha adeguati allo sfrecciare (letteralmente) della quotidianità di Lewis. Come detto, è originaria della Nuova Zelanda: laureata in fisioterapia, si è trasferita nel Regno Unito. Ha undici anni più di Hamilton. E bisogna sapere che è sposata con un allenatore di ciclismo, ha tre figli, è una triatleta e adora lo sport: tanto per capirsi, ha attraversato il Sud America in bicicletta.

Poi, certo, nella sua vita è piovuto l’uragano di Hamilton: e dal freddo del rapporto professionale è scaturito il tepore dell’amicizia. Spesso lui le chiede consigli e si confida: e viaggia così sereno nell’alveo del campione tra gli argini – che mai lo portano a tracimare – di Angela e di Peter Bonnington, detto Bono, il suo ingegnere, la Voce che gli parla nei Team radio durante i Gran Premi. Con le grandi cuffie, però, Angela ascolta ogni verbo. E sa distinguere le sfumature degli umori e dei toni di Lewis, come esistesse una sorta di eternità in ciascun dettaglio. «È un onore e un privilegio conoscere questo suo lato che tanti non vedono. Lewis, ti meriti davvero ognuna di quelle 91 vittorie. Non solo sei un atleta straordinario, ma una delle anime più premurose, umili, genuine e belle che conosca», ha scritto lei su Instagram – quasi 75 mila follower. E se la bellezza d’animo può aiutare a vincere, infinita riconoscenza deve lo sport a Angela e Lewis. Due persone che si vogliono bene.
 

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Martedì 13 Ottobre 2020 - Ultimo aggiornamento: 14-10-2020 11:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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