La panoramica del tracciato di Montecarlo di Formula E

FE, a Montecarlo 4 volte su 5 ha vinto chi è scattato dalla Pole. Ma in questa stagione nessun poleman è poi arrivato primo

di Mattia Eccheli
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MONTECARLO – Nel Principato di Monaco la pole è importante. Anche in Formula E. Nei cinque ePrix disputati finora, quattro volte chi è partito davanti ha poi vinto la gara. Il solo a non esserci riuscito è stato, lo scorso anno, Mitch Evans (Jaguar Tcs), che aveva però chiuso secondo alle spalle del belga Stoffel Vandoorne (allora Mercedes, adesso Ds Penske), che si sarebbe poi laureato campione del mondo. Peccato che, almeno nelle otto gare di questa stagione, la nona del circuito elettrico e la prima con le monoposto Gen3, nessuno dei piloti scattato in testa sia poi riuscito ad arrivare al traguardo nella stessa posizione in cui aveva cominciato l'ePrix.

A puro di titolo di curiosità vale anche la pena di ricordare che alla vigilia della prova di Montecarlo, i vincitori delle ultime tre tappe del mondiale elettrico hanno tutti della stessa nazionalità, quella neozelandese: Evans si è imposto a San Paolo e nella prima gara di Berlino e Nick Cassidy (Envision) nel secondo ePrix tedesco. I due “kiwi”, rispettivamente quinto e secondo della generale assoluta, sono tra i favoriti nel Principato assieme inevitabilmente a Pascal Wehrelin (Tag Heuer Porsche), che guida il campionato con 4 lunghezze di margine su Cassidy. Il costruttore tedesco, che è sempre primo anche nella graduatoria a squadre, non sale sul podio da oltre due mesi, cioè dal successo di Antonio Felix da Costa a Città del Capo.

Il portoghese figura fra i 4 vincitori dell'ePrix monegasco che si corre sabato poco dopo le 15. Anche Jean Eric Vergne (Ds Penske) è di quelli da tenere in considerazione: gioca quasi in casa, è già salito sul gradino più alto del podio nel Principato ed è terzo assoluto, davanti a Jake Dennis (Avalanche Andretti). La Msg Maserati è praticamente una squadra monegasca e Edoardo Mortara e Maximilian Günther vogliono cominciare la stagione meglio di come l'hanno cominciata. Mahindra ci terrebbe a fare bene a Monaco perché il team principal, Frederic Bertrand, è francese. Lucas di Grassi è di casa qui (abita a un centinaio di metri dalla pit lane) e si è dovuto finora accontentare di due piazze d'onore.

Dopo il terzo posto dell'esordio, il brasiliano non è più riuscito a entrare nella Top 10, che il costruttore indiano ha poi faticato a raggiungere (sesta e decima piazza con Oliver Rowland): a Berlino ha anche fatto peggio della Abt Cupra, la squadra alla quale fornisce la monoposto, che aveva dominato la superpole del secondo ePrix. «Cosa vuol dire? Semplice – ammette Bertrand – che la scuderia ufficiale avrebbe dovuto ascoltare quella cliente». Tradizionalmente, chi vince a Montecarlo deve essere pronto a buttarsi in piscina: «Se il risultato è quello che spero, ditemi solo in quali e quante devo tuffarmi», sorride il manager. Fra i potenziali canditati al successo è necessario inserire anche Sébastien Buemi (Envision), che è il solo ad aver vinto due ePrix a Monaco e che è al volante di una delle quattro monoposto Jaguar: sei piazzamenti sul podio su nove nelle ultime tre gare.

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Sabato 6 Maggio 2023 - Ultimo aggiornamento: 11:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA