La SF1000 di Sebastian Vettel

Ferrari smarrita su una delle piste più probanti del Mondiale, con Vettel che “insegna” le strategie

di Massimo Costa
  • condividi l'articolo

Il recente Gran Premio di Spagna è stato senza dubbio il peggiore corso dalla Ferrari nel 2020. Il circuito di Montmelò è quello che da anni viene utilizzato, oltre che per la gara, per i test pre campionato in quanto ritenuto il tracciato ideale per verificare la bontà di una vettura. E proprio nelle prove dello scorso febbraio, si era subito capito che la SF1000, in rapporto ai rivali, non era nata bene e che avrebbe avuto bisogno di notevoli cambiamenti. Tornati sulla stessa pista dopo sei mesi, le cose sono apparse invariate rispetto al test confermando le enormi lacune del progetto SF1000, sia dal punto di vista del motore sia da quello dell'aerodinamica. Una monoposto che inoltre si è anche dimostrata fragile oltre che lenta. Per non parlare del muretto box, sempre più spaesato e come in Ungheria costretto a rivedere le strategie su suggerimento di Vettel mentre sta disputando la corsa. Ovvero, il pilota sotto pressione è più lucido di chi sta serenamente seduto ai box. E sempre Vettel, in quanto Charles Leclerc da questo punto di vista appare ancora immaturo.
 
Partito 11esimo, ancora eliminato in Q2, il tedesco ha conquistato una settima piazza salutata come un'impresa: guidare per 36 giri con i pneumatici morbidi è stato questo. Ma non si può scordare il precedente dialogo via radio, che conferma la poca lucidità della squadra e una certa frustrazione del quattro volte iridato, per quanto smentita dai diretti interessati. "Cosa ne pensi di arrivare alla fine con queste gomme?", ha chiesto il suo ingegnere Riccardo Adami, ricevendo una risposta emblematica: "Prima ve lo avevo chiesto io!". Peccato che Vettel, credendo che la scelta fosse di effettuare una seconda sosta ai box, quel treno di Pirelli lo avesse già messo alla frusta. Eppure, ha resistito fino al traguardo. "L'azzardo ha pagato", ha poi raccontato Seb, aggiungendo: "Non avevamo nulla da perdere". Il che la dice lunga sulla situazione attuale, ma quella di Maranello oggi va considerata come una scuderia di centro classifica. Che è quinta nel Mondiale Costruttori, risuperata, seppur di un soffio, da Racing Point e McLaren.

Leclerc è stato costretto al ritiro per un "blackout", uno spegnimento improvviso della macchina che ha bloccato le ruote posteriori e lo ha mandato in testacoda. È riuscito a ripartire, ha percorso due giri con le cinture slacciate (aveva creduto di fermarsi subito), poi è tornato ai box per risistemare l'abitacolo, ma il tempo perso era ormai irrecuperabile. "Avremmo avuto buone possibilità di finire attorno alla sesta posizione, o anche meglio", è la convizione del monegasco. Ma niente illusioni: "Che sia il motore o di aerodinamica, non siamo forti abbastanza. Dobbiamo lavorare". E per salvare la stagione 2020 potrebbe non essere sufficiente.

  • condividi l'articolo
Venerdì 21 Agosto 2020 - Ultimo aggiornamento: 23-08-2020 16:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti