Le Ferrari 250 TRI/61 protagonista a Le Mans nel '61

Ferrari alla 24H di Le Mans, una storia di successi lontani nel tempo. Ora le GT sempre protagoniste

di Franco Carmignani
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ROMA - Sono cinquantacinque anni che la Ferrari non iscrive il suo nome nell'albo d'oro della 24 Ore di Le Mans. L'ultimo centro assoluto del Cavallino Rampante nella classicissima francese risale infatti al 1965. In quell'edizione, dopo il ritiro delle 330 P2 ufficiali sfiancatesi nel duello con le Ford, vinse la Ferrari 250 Le Mans della NART, davanti a un'altra 250 LM della scuderia belga Francorchamps, e a una 275 GTB dello stesso team.

Era la nona volta che Ferrari trionfava nella corsa di durata più dura. Ad aprire la serie Luigi Chinetti, già primo con le Alfa nel 1932 e 1934. Nell'edizione del 1949 il pilota italiano, che si era trasferito neli USA, fu protagonista di una performance straordinaria, guidando per la maggior parte della gara la 166 MM di Lord Seldson, che gli dette il cambio solo per bervissimi turni di guida.

Chinetti entra anche nella vittoria del 1965, è infatti il patron della NART – North American Racing Team – fiduciario Ferrari oltre Atlantico. C'è pure la storia del pilota misterioso. A festeggiare sul palco sono Jochen Rindt, il futuro campione del mondo F1 austriaco, e l'occhiualuto americano Masten Gregory. Ma, risulta che qualche turno di guida l'abbia fatto l'altro statunitense Ed Hugus, permettendo al duo titolare di tirare il fiato, nel duello serratissimo con Pierre Dumay e Taf Gosselin sulla gialla 250 LM della Ecurie Francorchamps. Le macchine di Maranello hanno poi collezionato il secondo posto due anni dopo con la 330 P3 di Ludovico Scarfiotti e Mike Pakes, il terzo nel 1971 con la 512M del NART con Sam Posey e Tony Adamowicz e infine il secondo con Arturo Merzario e Carlos Pace nel 1973 con la 312 P.

Dal 1974 Ferrari si è concentrata esclusivamente sulla F1, lasciando ai team privati il piacere di correre nella classicissima, dove bisogna riconoscere il prodotto Ferrari, l'assistenza Ferrari e il lavoro dello specialista Michelotto, ha portato grandi risultati. Particolarmente valide la 458 e la più recente 488 hanno permesso ai vari Fisichella, Bruni, Bertolini, Pierguidi, Vilander e Calado di vincere a più riprese in LMGTE.

Nell'edizione 2020 sono ben sedici le GT di Maranello in pista, a sfidare l'Aston Martin e le Porsche in entrambe le classi per il primo posto. Tra queste anche le Iron Lady, l'equipaggio femminile composto da Rahel Frey, Michel Gatting e la nostra Manuela Gostner.

Si parla spesso di un ritorno diretto di Ferrari a Le Mans con una macchina da assoluto. Ipotesi niente affatto peregrina. A Maranello ci hanno pensato e continuano a valutare questa ipotesi, che però comporterebbe l'assorbimento di tempi e bugdet. Comunque mai dire mai...

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Sabato 19 Settembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 21-09-2020 10:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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