La F1 sempre più Green

La F1 accelera per ridurre la CO2. Obiettivo -50% entro 2030. Tutto il paddock coinvolto, dai team, ai promotori dei GP

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Ridurre le emissioni di gas serra è un imperativo di ogni settore, compreso quello sportivo. Da diversi anni la Formula 1 punta a essere più virtuosa e ha messo in atto iniziative per ridurre la CO2, ma il lavoro da fare è ancora immenso. Dopo l'acquisizione da parte di Liberty Media alla fine del 2016, la F1 ha finalmente affrontato la questione vitale della sostenibilità e nel 2019 ha messo in atto un'ambiziosa strategia volta a ridurre il suo impatto ambientale di almeno il 50% entro il 2030 rispetto al 2018. L'intero paddock è coinvolto, dai singoli team, ai promotori dei Gran Premi, fino ai partner logistici.

«Abbiamo classificato le nostre emissioni in tre categorie principali: l'energia utilizzata nei nostri uffici e nelle strutture dei team, quella generata dai viaggi delle persone coinvolte nel nostro sport e dalla logistica per trasportare tutto il materiale, e infine l'energia utilizzata per organizzare le nostre gare, dal paddock alla zona spettatori», spiega all'AFP Ellen Jones, responsabile del progetto di sostenibilita della F1. Tutti dicono di fare la loro parte e molti circuiti si sono gia dotati di impianti per la produzione di energia pulita, come lampadine a risparmio energetico sui circuiti che organizzano gare notturne o pannelli solari.

Anche Silverstone, il mitico circuito inglese noto per il suo clima capriccioso, si è messo all'opera. Le 20 monoposto della griglia di partenza della F1 rappresentano meno dell'1% dell'impronta di carbonio di questo sport. E questa percentuale dovrebbe addirittura diminuire, poichè a partire dal 2026 le auto utilizzeranno carburante sostenibile al 100%. D'altra parte, la logistica rappresenta da sola quasi la metà delle emissioni (49% nel 2022) ed è il settore essenziale che determinerà il successo o meno del progetto. Per ridurre il suo impatto, la F1 ha armonizzato il suo calendario raggruppando gare geograficamente vicine, come il GP del Giappone, che ora si svolge in primavera dopo quello in Cina, o quello del Qatar, che si disputa alla fine della stagione, poco prima di Abu Dhabi. Una razionalizzazione che dovrebbe compensare in parte l'aumento del numero di Gran Premi, passato da 17 all'inizio del secolo a 24 nel 2025, amplificando di fatto le emissioni, con l'aggiunta di paesi con un bilancio poco brillante in termini di efficienza energetica. Per quanto possibile si utilizza il trasporto marittimo e il partner logistico della F1, DHL, utilizza gia il 20% di carburanti sostenibili per l'aviazione, una percentuale destinata ad aumentare progressivamente.

Nel 2024, l'azienda americana ha inoltre raddoppiato la sua flotta di camion dedicati alla F1 e alimentati con biocarburante HVO100 (olio vegetale idrotrattato) che consente di ridurre le emissioni di carbonio fino all'83%. «Per la logistica, abbiamo tre variabili chiave: la distanza percorsa, la quantità di materiale trasportato e il mezzo di trasporto. Per ogni soluzione, esaminiamo queste tre variabili per trovare il modo migliore per costruire una rete logistica piu efficiente», spiega Ellen Jones. C'e ancora molto da fare. Il calendario potrebbe essere ottimizzato ulteriormente, come nel caso del GP del Canada, che dal 2026 sara anticipato a maggio per svolgersi subito dopo quello di Miami. Ma il GP di Singapore, bloccato in autunno tra il tour europeo e quello americano, dovrebbe invece avere il suo posto all'inizio della stagione durante il tour asiatico. Inoltre, la F1 non include gli spostamenti degli spettatori nel suo bilancio di carbonio. Tuttavia, un fine settimana di gara accoglie in media tra i 100.000 e i 300.000 visitatori.

Se molti di loro vivono nelle vicinanze, alcuni fan viaggiano in tutto il mondo per applaudire i loro idoli, come la nutrita «armata arancione» olandese che sostiene Max Verstappen. «E impossibile per noi fare un bilancio delle emissioni di carbonio dei viaggi degli spettatori», si difende Ellen Jones. «Ma incoraggiamo gli organizzatori a offrire ai fan modi piu ecologici per raggiungere i circuiti, come navette, mezzi pubblici o carpooling. Queste alternative devono essere offerte fin dall'acquisto del biglietto». Con l'arrivo di una 11esima squadra, la Cadillac, sulla griglia di partenza nel 2026 e la logistica aggiuntiva che cio comportera, la F1 dovra raddoppiare gli sforzi per raggiungere il suo obiettivo nel 2030. Ma assicura di volersi dare i mezzi per farlo. 

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Mercoledì 12 Marzo 2025 - Ultimo aggiornamento: 15:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA