Artemio Cirelli

Artemio Cirelli “il diavolo”, da re dello speedway alle sfide con Liberati e Masetti

di Franco Carmignani
  • condividi l'articolo

Nei suoi quasi settant’anni di attività, la pista di Vallelunga ha visto succedersi un’infinità di piloti, auto e moto, romani e non romani, che hanno contribuito a scrivere pagine di storia. Ai “Reucci” di Vallelunga, il conio ripreso da un romano DOC come Claudio Villa, e agli altri personaggi, dedichiamo questa galleria partendo dal primo grande protagonista della pista in sabbia, Artemio Cirelli.
 

 


“Il Diavolo di Vallelunga”! Artemio Cirelli, o ancora più semplicemente “Baffo” come lo chiamavano i colleghi, s’è meritato l’appellativo all’epoca delle corse su sabbia quando si è imposto come il re dello speedway negli entusiasmanti confronti con i più forti specialisti italiani e stranieri, per poi confermarsi anche sulla pista del nuovo autodromo nelle prime corse riservate alle moto con avversari del calibro dei Campioni del mondo Libero Liberati e Umberto Masetti.

“Vallelunga era una pista di cavalli. Pesci dopo svariati tentativi, riuscì a farne una pista in sabbia. Era un imprenditore che sapeva muoversi. Addirittura si è dato da fare per la futura Cassia-bis” amava ricordare Cirelli, scomparso recentemente alla soglia dei novant’anni.

“Io sono stato uno dei …volontari. Già correvo su strada con una Benelli che avevo inizialmente recuperato come residuato bellico”. Quando è iniziata l’attività a Vallelunga il Commendatore veniva sempre a cercarmi. Come ingaggio, mi dava trenta biglietti, e dovevo trovare qualcuno che li vendesse all’ingresso, per rientrare di qualche lira!”

“Le gare si svolgevano secondo il classico schema, batterie eliminatorie con cinque-sei partenti, di solito su cinque giri. Nell’intervallo delle quali passava l’autobotte per innaffiare la pista, poi via verso la finale, e c’era sempre tanto pubblico. Pietromarchi, De Grandi, i tedeschi. Ho sempre avuto a che fare con gente tosta! Però non riuscivano a mettermi la ruota davanti. E devo dire che ho avuto parecchie soddisfazioni”

Il figlio Stefano, che oggi gestisce con la sorella la carrozzeria di famiglia ai Due Ponti, ricorda come il padre fosse riuscito a prendere una Gilera Saturno dalla Casa, e si era anche attrezzato con un motofurgone a tre ruote per gli spostamenti. Con la Saturno, dopo le corse su strada ha corso inizialmente nello speedway. Ma la moto però non era adatta alla specialità, ma intanto ha perfezionato la tecnica di guida. A quel punto, dopo aver visto le macchine degli specialisti austriaci, aiutato dal fratello, che condivideva una grande inventiva tecnica, s’è costruito delle moto ad hoc fino al “Gambero”, e man mano è cresciuto con Vallelunga. Alla fine l’attrazione era lui, e non ce n’era per nessuno!

Quando nel 1958 si è cominciato a correre sulla pista in asfalto ha ripreso la Gilera Saturno, con la quale ha vinto la Coppa Esso, dove in batteria ha stabilito un record sul giro a quasi 97 km/h rimasto imbattuto per diverse corse, e la gara del 17 settembre davanti all’amico e rivale Roberto Vigorito.

Poi, purtroppo, le gare moto a Vallelunga si sono diradate, e Artemio Cirelli ha ripreso la via dei circuiti cittadini e delle altre piste, spostandosi questa volta con un’Aprilia con il sedile posteriore modificato per alloggiare la moto, fino a quella maledetta caduta a Ospedaletti, che gli ha interrotto la carriera.

Ma il richiamo di Vallelunga è stato tale che nel 1997, a settant’anni, ha rispolverato la sua Gilera Saturno… per la parata (ma poi è stata gara vera!) delle moto d’epoca con John Surtees, Phil Read, Giacomo Agostini & Co…

 

  • condividi l'articolo
Venerdì 26 Gennaio 2018 - Ultimo aggiornamento: 05-02-2018 20:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti