Nella foto, Pierre Gasly

Alla scoperta di Gasly, il pilota del momento dopo la fantastica vittoria di Monza

di Massimo Costa
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Pierre Gasly. Da un giorno all'altro, il suo nome è balzato in cima ai titoli dei giornali, dei telegiornali, e molti si saranno chiesti chi fosse mai questo giovane francese che ha vinto il suo primo Gran Premio di F1 con un team di centro classifica, l'Alpha Tauri. Gasly, nato il 7 febbraio del 1996 a Rouen, fa parte della galassia dei piloti Red Bull. Lo scorso anno, dopo l'apprendistato compiuto con la Toro Rosso nelle ultime corse del 2017 e nella stagione 2018, era stato promosso nel team maggiore Red Bull al fianco di Max Verstappen. Ma le cose non sono andate come tutti speravano. La RB15 era stata costruita su misura per il pilota olandese e Gasly non si è mai trovato bene alla guida di quella monoposto. Di conseguenza, errori e risultati poco felici. Mentre Verstappen faceva mirabilie, Pierre faticava a raggiungere la quinta posizione in gara. La lotta nella classifica costruttori era durissima per Red Bull contro la Ferrari per il secondo posto, e così nei primi giorni di agosto 2019, Gasly è stato bocciato e retrocesso alla Toro Rosso per far posto ad Alexander Albon, a sua volta nel team di Faenza nel primo anno di F1. Un Albon che fa parecchia fatica quest'anno per gli stessi motivi di Gasly: la RB16 è costruita a misura di Verstappen.

Anziché deprimersi, il giovanotto francese ha trovato gli stimoli per reagire ed ha conseguito brillanti risultati come la seconda posizione nel GP del Brasile del 2019. Questa stagione, con la Toro Rosso rinominata in Alpha Tauri, Gasly ha sempre svolto ottime qualifiche fornendo il proprio contributo in gara per quanto riguarda la caccia dei punti. Fino alla vigilia di Monza, i suoi migliori risultati erano due settimi posti, di più la AT01 non riesce a fare quando nei Gran Premi non accadono vicissitudini che ne modificano lo status, come accaduto domenica scorsa. A Monza, Gasly ha avuto la fortuna di cambiare le gomme prima dell'ingresso della safety-car, poi è seguita la penalità a Lewis Hamilton e le cose hanno incredibilmente girato a suo favore. Dopo di che, nella volata finale, è stato bravissimo a gestire quei 20 giri percorsi in apnea:

"È incredibile, in questi diciotto mesi ho vissuto tantissime emozioni. Mi sono concentrato molto quando sono tornato in AlphaTauri. Giorno dopo giorno ci siamo migliorati diventando sempre più forti. Lo scorso anno in Brasile questa squadra mi ha regalato il mio primo podio in Formula 1, ora è arrivata anche la mia prima vittoria. In Italia, a Monza, con una squadra italiana!". Senza dimenticare che Gasly, primo transalpino a vincere un GP dopo Oliver Panis nel 1996 a Montecarlo, ha scelto di vivere proprio nel nostro Paese, prima a Bologna e ora a Milano. "Nel finale sapevo quanto mi sarei sentito frustrato se avessi perso, non sarei stato contento della seconda posizione. Ho dato tutto quello che avevo. È stato difficile, ho spinto al massimo all'inizio dello stint per non dare a nessuno la scia. Gli ultimi cinque giri sono stati molto intensi e ho rischiato grosso una decina di volte, perché spingevo davvero al limite. Le mie gomme erano praticamente finite, ma volevo fortemente questa vittoria".  Adesso quale futuro attende Gasly? Già da qualche tempo si parlava di una seconda chance in Red Bull Racing, grazie a un andamento di tutto rispetto a prescindere dall'exploit monzese, e la fase opaca di Alex Albon. "Penso che sarei pronto, ma non sta a me decidere", ha commentato Pierre all'idea di tornare nella compagine maggiore. Franz Tost, team principal AlphaTauri, vorrebbe però tenerselo stretto: "Sono abbastanza ottimista che rimanga con noi".  

Gasly proviene da una famiglia benestante, ma non tale da supportarlo economicamente fino alle soglie della F1. La nonna, negli anni Sessanta gareggiava in kart e vinse il campionato della Normandia, come suo figlio anni dopo, ovvero il padre di Pierre. Una famiglia da corsa insomma, e anche l'ultimo erede ha fatto suo il campionato di Normandia (una tradizione dei Gasly a quanto pare) prima di affacciarsi e farsi notare nel karting mondiale. Nel 2011, il debutto in monoposto per Pierre, e subito è arrivato il terzo posto nel campionato F4 francese. Nel 2012 è salito nella Eurocup F.Renault piazzandosi decimo, ma l'anno dopo quel campionato lo ha vinto battendo Esteban Ocon (attuale pilota Renault F1), richiamando l'attenzione di Helmut Marko che lo ha inserito nel programma Junior Red Bull. Per lui è stata la svolta perché difficilmente avrebbe potuto proseguire con i propri mezzi economici. Il salto nella World Series Renault 3.5, lo ha visto subito inserirsi tra i protagonisti e al termine della stagione 2014 è risultato secondo, battuto soltanto da Carlos Sainz, sì proprio lo spagnolo della McLaren (e futuro pilota Ferrari) che domenica a Monza è riuscito a domare fin sotto la bandiera a scacchi. Poi, nel 2015, il passaggio in GP2, decimo con un team non competitivo, e nel 2016 l'ingresso nella itailana Prema (sempre in GP2) e la conquista del campionato sconfiggendo all'ultima gara Antonio Giovinazzi, ora in Alfa Romeo F1. Nel 2017, Red Bull non lo ha promosso in F1, ma lo ha mandato in Giappone a correre nella locale Super Formula, dove ha concluso secondo. E finalmente, per le ultime gare del 2017, Red Bull lo ha fatto debuttare in F1 con la Toro Rosso per cinque GP sostituendo Daniil Kvyat. Il resto è storia nota...

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Martedì 8 Settembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 10-09-2020 08:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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