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LOS ANGELES - Americana purosangue, ma molto più europea di quel che si pensi. È la nuova Chevrolet Equinox, arrivata alla terza generazione e presentata al Salone di Los Angeles per presentarsi al pubblico americano e consolidare in futuro la propria posizione testimoniata dai 2 milioni di unità vendute che ne fa il secondo modello della casa più venduto dopo il pick-up Silverado.
Spazio e connettività in abbondanza. Lunga 4,65 metri, la nuova Equinox è basata sulla nuova piattaforma Theta e, grazie ai nuovi acciai e alla progettazione più accurata, pesa ben 180 kg meno della precedente che era strettamente imparentata sia con la Captiva sia con la Opel Antara. E il legame con la europea si vede un po’ all’interno dove la forma e la disposizione di alcuni comandi ricorda quella di alcuni modelli del Fulmine. All’avanguardia la telematica con sistemi MyLink dotati di schermi da 7 o 8 pollici, CarPlay e Android Auto e anche connessione 4G, il wi-fi e anche l’OnStar, il sistema di assistenza online arrivato ormai anche in Europa. Ricca anche la dotazione di sicurezza che prevede il sistemi di allerta per i pericoli di fronte, di lato e contro il superamento involontario delle linee di carreggiata, la frenata autonoma a bassa velocità e il sensore per il traffico trasversale in retromarcia. C’è anche il sistema di visione perimetrica. Notevole infine lo spazio interno, con un bagagliaio che ha una capacità che va da 846 a 1.798 litri molto ben sfruttabili, grazie ad un sistema di abbattimento che permette di ricavare un vano perfettamente piatto.
Un gentile prestito arrivato da Torino. Ma l’ascendenza europea più forte è sotto il cofano. La Equinox infatti è dotata di motori solo a 4 cilindri e per di più di cilindrata che non supera i 2 litri con una potenza di 252 cv, anzi il più piccolo è un inedito 1,5 litri da 170 cv, ma la sorpresa più grande è un diesel e per di più da soli 1,6 litri. È lo stesso 4 cilindri in alluminio progettato al GM Powertrain Center di Torino, dove lavorano oltre 600 persone agli ordini dell’ingegnere Pierpaolo Antonioli, e che equipaggia le Opel Meriva, Mokka e Astra. Ha 136 cv e 320 Nm e assicura un consumo medio di 40 miglia per gallone, un valore di assoluto rilievo per un’auto a ruote alte. Tutti automatici i cambi e sviluppati e prodotti dalla stessa Generale Motors: il motore di punta monta la nuova unità a 9 rapporti (studiata insieme a Ford), gli altri due si fanno bastare 6 rapporti. La trazione è anteriore o integrale con sistema di disinserimento della parte posteriore della catena cinematica, per ridurre gli attriti e favorire i consumi.
La scommessa del gasolio. Arriverà presso i concessionari entro la primavera e sarà interessante vedere quale sarà la risposta dei clienti ad una tale offerta di motori con il clima di sospetto che c’è intorno ai motori a gasolio dopo lo scandalo Dieselgate e con la benzina che viaggia intorno a 2,2 dollari al gallone, ovvero meno di 60 centesimi al litro.
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