Martin Sander, a capo di Ford E con la Mustang Mach-E

Martin Sander, numero uno di Ford E in Europa: «La nuova tecnologia elettrica s’imporrà rapidamente, i costi diventeranno accessibili»

di Nicola Desiderio
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«Le auto elettriche devono essere per tutti e lo saranno». Martin Sander non ha dubbi e, del resto non può averne perché la Ford ha deciso che dal 2030 tutte le auto che venderà in Europa saranno elettriche e perché il credo fondamentale del fondatore Henry Ford era che una nuova tecnologia ha valore se è un beneficio per tutti. Per questo duplice obiettivo, ci vuole un uomo dal duplice ruolo come Sander che, forte della sua esperienza di 27 anni in questo settore, è numero uno sia di Model E Europa sia di Ford Werke. La prima è la divisione dedicata espressamente alla mobilità elettrica, la seconda si occupa invece delle fabbriche le quali, con le persone che vi lavorano dentro, avranno un ruolo fondamentale in questa transizione epocale. E sono persone anche i clienti e i proprietari di Ford che rimane un’azienda familiare.

«Tempo fa parlavo con Elena Ford (nipote di Henry Ford II e responsabile della Customer Experience a livello globale, ndr) la quale mi ha detto: siamo una famiglia e per questo il nostro sguardo è stato e sarà per i nostri dipendenti e i nostri clienti» racconta Sander per spiegarci che uno dei punti di forza della Ford per il futuro sarà un’esperienza fatta dai prodotti e dai servizi migliori, a cavallo tra il contatto diretto con la rete di vendita ed assistenza e quella offerta dagli strumenti digitali. E questo vale sia per chi già oggi sceglie una Ford dotata ancora di motori a pistoni sia per chi opta per una Ford elettrica. «L’importante è che il cliente sappia di acquistare una Ford. Lo potrà fare dal concessionario o anche online: sarà lui a scegliere. Con la Mustang Mach-E ci siamo già riusciti ed è stato un grande successo. E anche l’auto ibrida plug-in più venduta in Europa è una Ford ed è la Kuga».


Tuttavia non è sufficiente e, per raggiungere i suoi obiettivi, l’azienda di Dearbon si è strutturata in sei divisioni delle quali una è Model E il cui lavoro darà presto i suoi frutti. «Nei prossimi 18 mesi lanceremo cinque nuovi modelli elettrici. Il primo sarà basato sulla piattaforma MEB di Volkswagen (con la quale Ford ha un accordo che riguarda anche in veicoli commerciali e la guida autonoma, ndr) e sarà un crossover a metà strada per dimensioni tra la Kuga e la Puma. La produrremo a Colonia dove abbiamo investito 2 miliardi di euro, invece a Craiova, in Romania, produrremo la nuova Puma elettrica che sarà basata su una nuova piattaforma tutta nostra».

Al vaglio c’è anche un investimento per convertire lo stabilimento di Valencia. È certo però che la gamma dei prodotti Ford sarà rivoluzionata, tanto che alcuni modelli storici, come la Fiesta e la Focus, potrebbero sparire. «Non c’è motivo di mantenere il nome se il concetto base dei veicoli cambia. La cosa più importante è individuare e intercettare i segmenti dove la clientela sta andando». Sander allude ai suv e ai crossover che saranno sempre più numerosi sui listini Ford a scapito di berline e station wagon. Il manager tedesco promette però che, seguendo l’esempio della Mach-E, avranno uno stile emozionale ricollegandosi a modelli più iconici della tradizione.

«Questo è il potere del brand e per questo faremo i prodotti che il cliente vuole e ama, automobili che siano autenticamente Ford e abbiano qualcosa di speciale». Le elettriche sono però ancora care: è possibile renderle accessibili come da tradizione del marchio? «Dobbiamo riuscirci – taglia corto – perché non abbiamo scelta. La tecnologia dell’elettrico deve essere per tutti perché nel 2035 le auto con motore a combustione interna saranno bandite in Europa. Le elettriche devono essere per tutti e lo saranno. In Norvegia sono già all’80% e la loro penetrazione sta crescendo rapidamente in Olanda, Svezia, Regno Unito, Germania… Noi, come ogni costruttore, stiamo lavorando per renderle accessibili e sono sicuro che offriremo una gamma completa di prodotti».

E la rete di ricarica? «Si svilupperà perché è un business molto attraente – è sicuro Sander – ma occorre un quadro legislativo certo e agevole per il cliente che vuole installare un punto di ricarica a casa». Per il successo dell’auto elettrica ci sono altri due punti importanti: la gestione del valore della batteria e il suo riciclo. «È un componente pesante e costoso che dopo 15 anni mantiene un grande valore perché può essere impiegata in modo stazionario e, alla fine del suo ciclo di vita, riciclata per recuperare tutte le materie prime. Per questo l’utilizzo secondario e il riciclaggio sono destinati a diventare un business enorme e stiamo investigando sul come farlo nel modo migliore».

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Mercoledì 23 Novembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 24-11-2022 21:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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