La nuova Nissan Micra

Nissan Micra non smette di stupire, nuovi motori ed infotainment

di Giampiero Bottino
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CASCAIS - Ereditare un nome importante porta dei vantaggi, ma può anche rappresentare un problema. Vale per gli esseri umani come per le automobili. La Nissan Micra ne offre una significativa dimostrazione: gode del prestigio accumulato con gli oltre 7 milioni di esemplari venduti nel mondo dal 1982, ma proprio per questo non può rischiare di deludere le grandi aspettative dei clienti. Una considerazione che assume un valore particolare in un mercato come quello italiano, fortemente orientato verso il segmento B del quale proprio la piccola Nissan ha riscritto le regole del gioco nel 1992, sbarcando in Europa con un look originale e sbarazzino, condito da equipaggiamenti che all’epoca le altre protagoniste del segmento neppure sognavano.
 

 

Da allora la Micra non ha perso l’abitudine di sorprendere. In questo caso protagonista è la rivoluzione stilistica che due anni fa ne ha radicalmente ridisegnato i connotati, trasformando la tranquilla city car in una piccola berlina dall’aspetto grintoso. Una svolta che ha modificato il target di riferimento – la clientela maschile è passata dal 36,1% della precedente generazione al 54,1% dell’attuale – ma non ha inciso sul gradimento, come confermano le 24.600 unità consegnate dal lancio ai clienti italiani, di cui 14.300 nel solo 2018. Adesso a riempire il nuovo vestito di contenuti più coerenti arrivano i motori a benzina di ultima generazione, più pepati rispetto al 3 cilindri da 71 cv di origine Renault che rimane alla base del listino. Sempre a 3 cilindri, l’Ig-T 1.0 turbo con iniezione multi-point da 100 cv sostituisce il precedente da 90 cv (che comunque resta «in servizio» nella versione bi-fuel a Gpl) offrendo più potenza e più coppia ma anche livelli più contenuti di consumi ed emissioni. Un propulsore che nella prova su strada ci ha convinto soprattutto in abbinamento con l’inedito cambio automatico Xtronic (alternativo al manuale a 5 rapporti), sorprendente per la fluidità e l’assenza degli effetti a volte fastidiosi tipici dei cambi a variazione continua.
Più performante, anche se leggermente più ruvido, l’altro esordiente: stessa cilindrata e medesimo frazionamento, ma differente progettazione e più cavalli (117) propiziati dall’adozione dell’iniezione diretta che ne ha modificato la sigla in Dig-T. Nella gamma così ridisegnata questa unità è destinata soltanto alla versione speciale N-Sport, disponibile anche con l’unico turbodiesel a listino, il dCi 1.5 da 90 cv, che ha caratterizzazioni estetiche, oltre che da alcuni interventi che hanno regalato alla vettura – ma solo nella versione a benzina – un assetto ribassato di 11 mm, le sospensioni ottimizzate per assecondare una guida più sportiva.

In entrambi i casi la Micra – ben rifinita, confortevole e spaziosa per la categoria di appartenenza – ha guadagnato in piacere della guida e tecnologia. Con i nuovi motori, infatti, arriva la più recente evoluzione del NissanConnect che grazie all’adozione del riconoscimento vocale semplifica la gestione dell’infotainment e il dialogo tra l’uomo e la macchina. Per esempio si può impostare dalla poltrona di casa un itinerario da trasferire all’auto al momento di iniziare la navigazione. La compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto, di serie a partire dall’allestimento Acenta, consente poi di gestire sul display di bordo da 7” le icone del proprio smartphone. I prezzi delle nuove motorizzazioni partono da 15.400 euro per l’Ig-T da 100 cv e da 19.100 euro per la N-Sport con il Dig-T da 117 cv.
 


 

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Giovedì 21 Febbraio 2019 - Ultimo aggiornamento: 14:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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