Renault, Ampere cala gli assi. Il gruppo francese protagonista al risorto salone di Ginevra: sorprende con Scenic e “5”
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PARIGI - Tempi duri in arrivo anche per i super-manager dell'auto, almeno a giudicare da quello che è stato deciso nell'Assemblea Generale di Renault - il cui maggiore azionista è lo Stato francese - che ha riconfermato Carlos Ghosn alla guida del Gruppo automobilistico fino al 2022.
Dopo aver ottenuto nel 2017 una retribuzione composta da una parte fissa di 1,23 milioni di euro e una variabile di 1,451 milioni, a cui vanno aggiunte 100mila azioni che valgono 4,64 milioni, Ghosn ha dovuto accettare una riduzione di tutte queste voci, nonostante risultati eccellenti nello scorso anno: +14,7% il fatturato, +17,4% il margine operativo e soprattutto un risultato netto cresciuto del 49%.
Per l'anno in corso Ghosn avrà in busta paga il 19% in meno di parte fissa (1 milione di euro), il 32% in meno di quella variabile massima e un piano di attribuzione di 80mila azioni, ridotto quindi di 20mila unità.
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