Uno dei sistemi anticaduta di Bosch

Bosch, il gigante pensa ai centauri: l’obiettivo è azzerare gli incidenti nelle due ruote

di Francesco Irace
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RENNINGEN - A differenza di quanto accade nel mondo delle auto, molto difficilmente si arriverà a parlare di guida autonoma su due ruote, anche perché sarebbe troppo alto il rischio di privare la moto di una delle sue peculiarità principali: il piacere di guida. Ma dal punto di vista della sicurezza tanti sono i progressi che in tempi recenti sono stati fatti e tanto ancora si può fare per rendere la vita dei motociclisti sempre meno rischiosa. Se prendiamo in considerazione solo gli ultimi venti anni già possiamo notare quanto si siano evoluti i capi d’abbigliamento tecnico (ora dotati anche di airbag) e quanto sia cresciuta la dotazione di sicurezza delle moto. In tale ambito Bosch recita un ruolo importantissimo, fornendo già da tempo a molte Case motociclistiche nuove tecnologie studiate per le due ruote: dall’Abs di ultima generazione al Motorcycle Stability Control basato su una piattaforma inerziale, tanto per citare le più recenti. Per scoprire cosa invece bolle in pentola per il futuro, al centro Bosch di Renningen abbiamo provato su strada i sistemi di sicurezza e ausilio alla guida che equipaggeranno alcuni modelli di Ducati e KTM a partire dal 2020.

Si tratta di tecnologie già note nel mondo delle auto, che faranno però la loro prima comparsa su veicoli a due ruote. Parliamo dei sistemi Adaptive Cruise Control, Forward collision warning e Blind spot detection, tutti accomunati dallo stesso obiettivo: azzerare gli incidenti mortali per i motociclisti nel traffico stradale (il rischio è fino a 20 volte superiore rispetto a quello degli automobilisti). Queste nuove tecnologie basano il loro funzionamento sulla presenza di un radar anteriore e uno posteriore. Il Blind spot detection permetterà sorpassi più sicuri perché è in grado di monitorare l’angolo cieco avvisando il motociclista della presenza di un veicolo “poco visibile” sulla corsia adiacente con un segnale luminoso chiaro e ben percepibile sugli specchietti retrovisori; proprio come accade sulle auto.

Il Cruise Control Adattivo permetterà alla moto di viaggiare a una velocità costante impostata (e modificabile con una levetta posta sui comandi del manubrio sinistro) mantenendo la distanza di sicurezza ideale dal veicolo che precede. E frenerà automaticamente la moto in caso di rallentamento del traffico, riportando appena possibile il veicolo alla velocità pre-impostata. Il Forward collision warning, infine, è un segnale acustico o visivo (saranno rese disponibili diverse soluzioni) che avvertirà il motociclista del rischio imminente di un tamponamento. Ma le novità non finiscono qui, perché in Bosch si guarda ancora più avanti. Difatti, oltre ad un nuovo sistema di chiamata d’emergenza – che si attiva quando viene rilevato un incidente e che invia la posizione esatta tramite GPS ai soccorsi – sul tavolo dei progetti spicca un nuovo sistema capace di ridurre il rischio di caduta dovuto allo slittamento delle ruote. È un accumulatore di gas (come quello degli airbag) capace di attivare, in caso di slittamento laterale, una sorta di “esplosione” che genera una spinta contraria in grado di mantenere stabile la moto. Se arriverà sui modelli di serie non è ancora chiaro. Quel che è certo, guardando al futuro, è che in moto saremo sempre più sicuri. Pur continuando a divertirci.

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Domenica 3 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 04-06-2018 21:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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