La seconda generazione della Audi A7 Sportback

In Sudafrica al volante della nuova Audi A7 Sportback: tecnologia all’avanguardia e performance superbe

di Giorgio Ursicino
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CITTÀ DEL CAPO - Anche d’inverno la Germania ha la sua estate. Niente disagi del fuso orario, voli notturni da Monaco e Francoforte che non tolgono nemmeno un’ora di sole alla giornata, clima mite e paesaggio meraviglioso. Benvenuti in Sudafrica, un paese dalla natura incantata dove diversi costruttori tedeschi operano in pianta stabile per collaudare le proprie vetture e farle provare agli esperti quando nella vecchia Europa la luce è poca, le strade insidiose e il clima parecchio rigido.
 

 

Un territorio di caccia ideale per un autentico felino come la seconda generazione di Audi A7 Sportback, una delle più affermate berline-coupé che, con il suo raffinato assetto e la sua sofistica aerodinamica, ha sfidato le frequenti e vigorose raffiche di vento causate dall’abbraccio fra due oceani (l’Indiano e l’Atlantico), folate che spesso bloccano la teleferica della spettacolare Table Mountain (ha trasportato in cima alla spettacolare “montagna piatta” che sovrasta la baia oltre 26 milioni di visitatori) e costringono la polizia a chiudere addirittura alcune strade (quelle a picco sulla scogliera). Con il nuovo modello i tecnici di Ingolstadt hanno migliorato una formula già magica, un mix equilibrato che con maestria fonde quattro tipologie di auto in una, senza rinunce e con pochi compromessi.


La linea è indiscutibilmente da coupé, l’abitabilità e lo spazio quelli di una berlina. È funzionale come una wagon (anzi come un’Avant, le versioni in abito lungo delle signore degli anelli) e con il carattere forte di una Gran Turismo che emerge soprattutto in viaggio e garantisce elevato comfort, tanta sicurezza, performance superbe e un piacere quasi unico per chi ha l’onore di impugnare il volante. La nuova A7 ha dimensioni più o meno simili alla precedente, è lunga appena 2 centimetri in più (ora ne mancano 3 per arrivare a 5 metri), ma offre più spazio nell’abitacolo, è bassa e filante (142 cm di altezza), con la linea del tetto che corre verso il posteriore inglobando il terzo volume e la coda in grado di ricordare la poppa di uno yacht. Linee tese e decise, ma le forme sono sinuose ed eleganti, con giochi di luce degni di un quadro d’autore; dal corpo vettura emergono i parafanghi che ricordano la presenza d’obbligo della trazione quattro, la calandra sigle frame ha sviluppo orizzontale, i gruppi ottici dinamici e molto raffinati. Migliorato il Cx che da 0,29 scende a 0,27, più rigida la scocca (10%) realizzata con abbondante uso d’alluminio che, insieme ad una riduzione del peso ed una meccanica molto più avanzata, consentono al gioiello bavarese di dominare la strada muovendosi con agilità (la piattaforma è la Mlb evoluta della recente ammiraglia A8).

Le chicche tecnologiche ci sono tutte (alcune a richiesta): sospensioni multilink, sterzo integrale dinamico a demoltiplicazione variabile, assale posteriore attivo in fase e contro fase, sospensioni pneumatiche per esaltare comfort e assetto, ammortizzatori a controllo elettronico. Come se non bastasse dominano la scena 39 dispositivi di assistenza alla guida divisi in tre “pacchetti” (Parking, City e Tour). Il tutto è controllato da 24 sensori: uno scanner laser, uno scanner di lunga distanza, 4 radar di media distanza, una telecamera ad infrarossi, una telecamera anteriore, 4 telecamere perimetrali e 12 sensori ad ultrasuoni. Come la sorella più grande, la A7 recupera energia e, grazie all’impianto a 48 volt, è in grado di “veleggiare” (cioè andare con il motore a combustione spento) fino 40 secondi di fila, con grandi benefici per i consumi e le emissioni.

Un propulsore elettrico che ha funzione di generatore (12 kW, alimenta una batteria al litio) riavvia il termico quando il veicolo davanti riparte anche se il piede è ancora sul pedale del freno. Al lancio (la prevendita è già partita, prime consegne a maggio) si può scegliere fra due cuori V6 con prestazioni molto simili, un benzina (55 Tfsi) da 340 cv e 500 Nm di coppia e un diesel (50 Tdi) con 286 cv e 620 Nm. Il primo, accoppiato ad un cambio S Tronic a doppia frizione a 7 rapporti ed alla trazione ultra (la coppia va all’asse posteriore solo quando serve), accelera da 0 a 100 in 5,3 secondi ed emette 157 g/km di CO2.

Il secondo lavora invece con un Tiptronic 8 marce a convertitore e impiega 5,7 secondi per raggiungere i 100 km/h (i g/km di CO2 sono 147). Entrambe le A7 hanno velocità limitata a 250 km/h, in seguito arriveranno le versioni a 4 cilindri. Superba la connettività, quanto di più avanzato si possa immaginare, con i “virtual cockpit” (il cruscotto digitale) e due grandi schermi touch per comandare tutte le funzioni (non mancano i comandi vocali). Il listino in Italia parte da 72.900 euro.

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Mercoledì 16 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 17-05-2018 10:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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