Markku Alen al vonate della Fiat 131 Abarth con cui si laureò campione del mondo rally

131 Abarth, la mitica Fiat che vinse 3 mondiali rally costruttori e 2 piloti

di Franco Carmignani
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La 131 Abarth è il punto più alto nella storia rallistica Fiat. Tre titoli mondiali costruttori, due titoli mondiali piloti (uno in compartecipazione con la Lancia), 18 vittorie in altrettante gare iridate, con un totale di 46 podi su 75 corse mondiali, un Campionato Europeo, cinque Mitropa Cup un titolo italiano, un TRN, ecc.

Nasce a metà anni settanta quando la Fiat si trova a dover rimpiazzare la 124 Abarth con la quale è maturato il suo impegno al top della specialità. La soluzione più semplice parrebbe l’X1/9 dalla viene ricavato un prototipo con il quale Fulvio Bacchelli vince alcune gare, però il programma viene abbandonato per i costi che si devono affrontare per l’omologazione – d’altra parte c’è la Stratos - a favore di un berlina familiare di grande impatto sul mercato: la 131 Mirafiori. In questo caso non esistono problemi per la costruzione dei 400 esemplari richiesti dalla FIA per una Gruppo 4, perché c’è già la versione stradale Abarth.

La macchina da corsa viene anticipata dal prototipo Abarth 031 che vince il Giro d’Italia 1975 con Giorgio Pianta che raccoglie il know how da trasferire sul modello definitivo.

Per quest’ultimo si sceglie un motore quattro cilindri in linea di derivazione Fiat 132, di 1995 cc con distribuzione a doppio albero a camme in testa con quattro valvole per cilindro, alimentato nella versione corsa con iniezione meccanica Kugelfischer che garantisce una potenza massima di 215 cv a 7.000 giri/min e una coppia di 225 kgm/23 Nm a 5.600. Il cambio è un cinque marce a innesti frontali, i freni a disco da 300 mm sull’anteriore e 252 mm, il servofreno con doppie pompe e bilanciere di ripartizione. La sospensione ha i montanti telescopici tipo McPherson, con bracci oscillanti e puntoni di reazione, più barra antirollio, cerchi da 10” anteriori e 11” posteriori con pneumatici Pirelli P7 285/35 VR15.

Sulla carrozzeria sviluppata da Bertone gli interventi riguardano l’impiego di porte e tetto in alluminio, cofani e parafanghi allargati in plastica, utilizzata anche per l’alettone sopra il lunotto e lo spoiler sul baule, dove è alloggiato il serbatoio di sicurezza Pirelli in gomma. Tipiche sono le due prese d’aria laterali davanti ai parafanghi posteriori. Complessivamente la Fiat 131 Abarth corsa pesa inizialmente 950 kg, mentre le misure sono 4.190 mm in lunghezza, 1,820 mm larghezza, 1360 mm l’altezza, con un passo di 2490 mm.

Nel 1976 c’è l’omologazione in Gruppo 4, per la quale vengono realizzati i 400 esemplari richiesti, arriva l’1 aprile. Una settimana dopo la nuova Fiat 131 Abarth è al via del Rally dell’Isola d’Elba valevole per il Campionato europeo: primo Markku Alen, secondo Fulvio Bacchelli!.

Il 27-29 agosto è una data storica per la Fiat 131 Abarth, dai colori di carrozzeria giallo-blu Oliofiat, che ottiene la prima affermazione mondiale con Markku Alen e Ilkka Kiwimaki al Rally dei Mille Laghi.

Il “Trentuno” è ormai pronto per dare l’assalto all’agognato titolo mondiale, che era sfuggito alla 124, e ci riesce già al primo tentativo nel 1977, nonostante abbia di fronte lo squadrone delle Ford Escort con Bijorn Waldegaard, Hannu Mikkola, Ari Vatanen e Roger Clark. Il nuovo gioiello Fiat naviga a vista nelle prime due gare, con il secondo posto di Jean Claude Andruet a Montecarl. In Portogallo, il primo centro di Markku Alen mentre in Nuova Zelanda c’è l’exploit di Fulvio Bacchelli, che poi rimarrà l’unico pilota italiano ad aver firmato una delle 18 vittorie iridate complessive della Fiat 131 Abarth.

La lotta con la Ford si fa serrata, ma il “Trentuno” piazza una tripletta micidiale, in Quebec con Timo Salonen e Simo Lampinen ai primi due posti, a Sanremo con il podio monopolizzato da Jean Claude Andruet, Maurizio Verini e “Tony” Fassina, e in Corsica con Bernard Darniche e Fulvio Bacchelli primo e terzo, tanto che alla fine si può scartare il settimo posto di Lampinen al RAC. Dopo i quattro secondi posti consecutivi della 124 Abarth, Fiat è per la prima volta Campione del Mondo, un titolo che premia l’impegno iniziato nel 1965.

 

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Giovedì 1 Febbraio 2018 - Ultimo aggiornamento: 05-02-2018 01:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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