Un momento della gara

Intelligenza Audi, una gara di fiducia. Pilota non vedente batte il collaudatore

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

ROMA - Anonimi centralinisti, massaggiatori, fisioterapisti; cantanti di fama internazionale (Stevie Wonder, Andrea Bocelli), star della Tv che trionfano in gare impegnative come “Ballando con le stelle” (Oney Tapia). E ancora, navigatori di rally che “sentono” le curve con il corpo, tiratori con l’arco che fissano l’obiettivo tastando un mirino elettronico con i piedi, velisti che navigano col satellitare parlante, judoka che combattono (e vincono) al buio; avvocati di grido, insegnanti, docenti universitari. E’ il mondo dei non vedenti.
 

Un mondo tutto da scoprire, in cui si vive meno peggio di quanto si possa immaginare, utilizzando quattro sensi invece di cinque. Senza dannarsi l’anima, senza sentirsi necessariamente condannati. Ma lamentandosi – questo sì – per non avere la possibilità di guidare un’automobile: pare sia la privazione più sofferta tra coloro che non hanno la vista, soprattutto tra i più giovani. Si può fare qualcosa per risolvere il problema? Sì. Si può. I sistemi di assistenza alla guida sono già realtà, la guida autonoma avanza e prima o poi si diffonderà. Intanto c’è già chi s’è avventurato in test che credevamo riservati alle storie di fantascienza.

La “possibile soluzione” più eclatante/emozionante l’ha studiata l’Audi, marchio hi-tech del gruppo Volkswagen, che ha messo un cieco nella condizione di guidare su una strada normale (sia pure chiusa al traffico) raggiungendo anche velocità ragguardevoli. Un modo concreto per dimostrare che la tecnologia ormai può superare anche i sensi, ovvero che l’intelligenza artificiale può estendere le capacità sensoriali.

Mike Newman – 55 anni, leader dell’associazione per piloti non vedenti denominata Speed of Sight, una vita spericolata a caccia di imprese al buio (nel curriculum il record di velocità stabilito nel deserto, con velocità di punta di 323 km/h!) – ha guidato un’Audi S5 Sportback (motore 3.0 litri, 350 cv) su una strada della Puglia, raggiungendo i 115 km/h in curva! A beneficio degli increduli, la casa tedesca ha messo in circolazione un video intitolato “Trust Race” (Gara di fiducia), che dimostra come i sistemi Audi Intelligent Assistance siano in grado di rappresentare di fatto un’estensione delle capacità sensoriali del guidatore.

Il video è incentrato su una sfida tra due S5 Sportback impegnate su una strada chiusa al traffico con visibilità molto ridotta, causa nebbia. I due piloti (l’altro è un collaudatore) affrontano la prova sapendo che soltanto l’intervento dei sistemi di assistenza alla guida può fare la differenza. Alla fine vince la S5 Sportback guidata dal pilota cieco. E non grazie a dotazioni specifiche: la straordinaria impresa di mister Newman è maturata infatti utilizzando la tecnologia già disponibile sulle Audi di serie. Già, perché il coprotagonista occulto della prova è stato il sistema Lane Assist sviluppato dalla casa tedesca e già adottato su tutta la gamma.

Un sistema all’avanguardia, che avverte il guidatore con una vibrazione quando l’auto sta uscendo involontariamente dalla corsia giusta; corregge la traiettoria e, grazie a sensori, radar e telecamere può superare anche i banchi di nebbia più fitti. E’ il progresso, signori, che avanza più veloce di quanto si possa immaginare. Il prossimo step? Tra pochi giorni: a luglio l’Audi svelerà la nuova A8, ammiraglia in grado di guidare da sola. Inizialmente fino a 60 km/h e su carreggiata singola. Poi chissà…

  • condividi l'articolo
Lunedì 3 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 04-07-2017 23:08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti