La Maserati Alfieri, il concept di coupe' esposto al salone di Ginevra

Maserati, capolavoro Alfieri:
il concept più ammirato di Ginevra

di Sergio Troise
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GINEVRA - Ci sono concept e concept. Molti sono talmente lontani dalla realtà da apparire come Ufo, improbabili oggetti non identificati con scarsissime possibilità di diventare prodotti di serie. Di contro, ci sono invece concept vicinissimi alla realtà, auto perfettamente funzionanti, con uno stile e una meccanica più che credibili, ancorché innovativi. E’ il caso di Alfieri, il concept che la Maserati si è regalata per i suoi 100 anni, battezzandolo come il suo geniale fondatore. Un’auto magnifica, sportiva ed elegante, legata a filo doppio con la tradizione stilistica del Tridente, eppure capace di indicare con chiarezza la strada che la Casa modenese intende intraprednere per i suoi prodotti futuri. Giustificatissimo l’orgoglio con cui l’ad Harald Wester l’ha presentata in anteprima a Ginevra, davanti ad una platea incantata, in testa John Elkann e Sergio Marchionne.

La filosofia del progetto. Alfieri si distingue molto dalle ultime creazioni di Maserati, tutte di grandi dimensioni. In questo caso l’ordine di scuderia era realizzare il prototipo di una granturismo con le misure di una Porsche 911, e tuttavia capace di trasmettere i valori tradizionali del marchio, legati al ricordo di modelli storici come la 3500GT del 1957, la 5000 GT del ’59, la Indy del ’69. Scavando nella storia, la principale musa ispiratrice dei designers – un gruppo di giovani talentuosi del centro Stile Maserati di Torino, guidati da Marco Tencone con la supervisione di Lorenzo Ramaciotti - è stata la A6 GCS-53, disegnata da Pinin Farina nel 1953 e diventata un’icona del made in Italy. Quell’auto, che ottenne innumerevoli successi nelle corse, si distingueva per il cofano lungo, l’abitacolo arretrato e le misure compatte.

Uno sguardo al futuro. Il concept Alfieri non vuole realizzare però un’operazione nostalgica, semmai il contrario: vuole rappresentare, per esplicita ammissione della Casa, ciò che Maserati intende fare in futuro. “Le sue proporzioni potrebbero anticipare una prossima Gran Sport 2+2 e sono la dimostrazione delle intenzioni stilistiche del marchio” ha dichiarato il capo dello stile del Gruppo Fiat, Ramaciotti, ricordando che “Maserati è sempre Maserati”. Quanto alla possibilità che il concept diventi presto un prodotto di serie, il designer ha spiegato: “Alfieri è il punto di congiunzione tra cento anni di storia gloriosa e il futuro che si spalanca davanti a noi. Sinceramente non posso dire se nei prossimi due anni quest’auto entrerà in produzione, ma certamente vedremo qualcosa di simile”.

La base di lavoro. Per realizzare l’Alfieri, è stato utilizzato il telaio della GranTurismo MC Stradale con passo più corto di 24 cm. Il concept ha una lunghezza vicina ai 4 metri e mezzo (4.590 mm) ha un passo di 2.700 mm, è larga 1.930 ed è alta 1.280. Il gruppo cambio-differenziale è quello della Maserati GranTurismo, mentre il motore è il V8 aspirato da 4,7 litri made in Maranello, che eroga 460 cv a 7.000 giri, con coppia di 520 Nm a 4750 giri. A Ginevra non hanno rinunciato a far sentire il rombo di questo poderoso propulsore, dotato di scarichi specifici, studiati apposta per esaltare il sound. Il cambio è a sei marce elettro-attuato (MC-Shift). Secondo le informazioni fornite dalla Casa, la distribuzione dei pesi “è ottimale, con leggera predominanza al posteriore”. Per l’impianto frenante adotta dischi carboceramici, ereditati direttamente dalla GranTurismo MC Stradale e combinati a pinze freno Brembo, verniciate in un originale colore blu.

Dettagli esclusivi. Il blu è presente anche nelle indite decorazioni dei cerchi in lega (20 pollici davanti, 21 dietro), disegnati in modo che richiamino le classiche ruote a raggi del passato. E blu, ancora, è il colore della firma Alfieri replicata da un vecchio documento ufficiale Maserati e scolpita nel posteriore, nell’incavo della targa. Da notare lo spoiler del paraurti anteriore e il diffusore posteriore, realizzati in fibra di carbonio con inserti in alluminio, e i condotti dell’aria tripli sui parafanghi laterali. Non passano inosservate neanche le luci diurne a Led e le luci posteriori tridimensionali.

Negli interni l’atmosfera è racing. Molti dettagli richiamano le auto da corsa del passato, come il pavimento rifinito con materiali che imitano l’acciaio ossidato, o i sedili con la tipica forma avvolgente degli anni cinquanta. Non mancano tocchi d’eleganza, legati all’uso della pelle Poltrona Frau o all’immancabile orologio ovale incastonato in una console centrale realizzata in alluminio fresato. Anche pedali, razze del volante e paddles del cambio sono in alluminio, lavorati a mano e anodizzati in colore palladium. La plancia strumenti presenta una configurazione classica con due strumenti indicatori principali separati da altri due più piccoli. Sul bordo di ognuno di essi è presente l’incisione in miniatura Officine Maserati. Gli indicatori analogici sono sostituiti da display TFT che, nel modo di indicare la velocità e il regime del motore, traggono ispirazione dai menu delle moderne macchine fotografiche. A ruotare negli indicatori sono i numeri e non più le classiche lancette. La velocità e il regime sono visibili come sotto una lente d’ingrandimento.

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Giovedì 6 Marzo 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 15:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA