Il nuovo Fiart 52

Fiart lancia la barca double face aperto o chiuso, il 52 guarda all’Europa

di Sergio Troise
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GENOVA - Forse non tutti sanno che lo storico passaggio dal legno alla vetroresina per la costruzione delle barche ha un padre napoletano. E’ il cantiere Fiart Mare, che nel lontano 1960 varò la prima barca in vtr d’Europa, la piccola Conchita di 3,60 metri. Da allora Fiart ha proseguito ininterrottamente l’attività di ricerca e sviluppo attraversando momenti di gloria e crisi tempestose senza fermare mai l’attività. Anzi, aggiornando impianti e tecnologie e guardando sempre al futuro con la medesima lungimiranza delle origini.

Otto anni fa la svolta decisiva per l’innovazione, con la radicale trasformazione del design e del look. Una scelta che ha consentito di affacciarsi sul mercato internazionale con le carte in regola per proporsi con una gamma all’avanguardia e con proposte commerciali innovative, come Fiart Rent, sistema di noleggio mutuato con successo dal settore automotive.

In questo contesto nasce il Fiart 52, cruiser veloce di 17 metri e nuova vice ammiraglia del cantiere napoletano, che dopo il debutto sulla scena internazionale al Salone di Cannes appena concluso, fa ora il suo esordio “in casa”, al Salone di Genova. “Nostro obiettivo – dice Ernesto de Bartolomeis, direttore di Fiart Mare – è rafforzare la presenza in Italia e nei mercati dove ci siamo costruiti una buona reputazione, come la Francia, ma guardiamo con interesse anche alla Turchia e soprattutto alla Spagna, dove abbiamo appena chiuso un soddisfacente accordo commerciale. Inoltre nel 2017 parteciperemo al Salone di Dusseldorf, in quanto guardiamo con interesse ai mercati del Nord e Centro Europa, come Germania, Benelux, Polonia, Scandinavia. Proprio in questa prospettiva, ovvero guardando ai climi dei paesi nordeuropei, il nuovo 52 nasce con caratteristiche per noi del tutto nuove”.

Per la prima volta su una imbarcazione di Fiart Mare compare infatti una dinette in coperta, protetta dal top dell’imbarcazione, chiudibile verso poppa. Sulla barca si viene così a creare un ambiente esterno, luminosissimo ma climatizzabile in modo da garantire massima protezione qualsiasi sia la latitudine di utilizzo della barca, preservando gli ospiti dalle intemperie o dal troppo freddo in inverno e dal troppo caldo o dalla troppa umidità in estate.

Fiart 52 è una barca planante di 17 metri, in grado di ospitare sei persone in tre cabine separate, più due bagni e un alloggio marinaio. Come tutte le imbarcazioni Fiart, è interamente realizzata con la tecnica dell’infusione in sottovuoto in stampo aperto. La carena, con marcata V profonda nella zona prodiera, non è un aggiornamento di precedenti realizzazioni, ma è stata progettata ex novo per garantire il miglior compromesso tra tenuta di mare, efficienza, comfort, prestazioni velocistiche. A tal proposito, la motorizzazione è costituita dai nuovi Volvo Penta IPS 800, ma sarà possibile adottare anche i più potenti IPS2 950. La velocità massima dichiarata è di 35/37 nodi, ma il dato è ancora indicativo.

Di linea slanciata, sportiva, esternamente il Fiart 52 si distingue per l’attacco del parabrezza avanzato di oltre un metro e mezzo rispetto alle tradizionali proporzioni dei modelli del cantiere. “Ciò – spiegano i progettisti - consente di migliorare la vivibilità in coperta, riducendo leggermente la prua, a discapito dei soli camminamenti e non del prendisole, ma ottenendo un pozzetto di circa otto metri, suddiviso in zona aperta e chiusa”. Un espediente necessario per realizzare la dinette in coperta di cui s’è detto, con possibilità di chiusura ermetica e condizionamento.

La grande area pozzetto, suddivisa in zona aperta e chiusa da una porta a singolo battente, è dunque così allestita: nella zona chiusa ci sono, nella parte anteriore, la postazione di comando a due posti con il cruscotto; nella parte posteriore il mobile cucina con fuochi, frigo, lavello e tv a scomparsa; un divano a sei posti (+2 con sedie) e un tavolo; nella zona aperta ci sono, per la prima volta su una imbarcazione Fiart, la pedana abbattibile e il garage ad azionamento elettrico, posizionato non al centro ma leggermente spostato a sinistra, in modo da garantire sul lato destro un passaggio ampio e comodo. Ciò detto, anche sul lato sinistro c’è una piccola scalinata.

Il tutto nasce dalla Divisione Progetti del cantiere, ma interni e decor sono stati affidati alla mano di Francesco Guida, da sempre attento alle nuove tendenze, per garantire al modello un elevato standard qualitativo al passo con i tempi. In linea con le tendenze del mercato anche la cura artigianale messa nella costruzione e le possibilità di personalizzazione. La più importante opzione è costituita dalla variante chiusa/aperta, che incide sull’allestimento del pozzetto e della dinette. Inutile dire che qualora l’armatore ritenesse sufficiente la cucina esterna, si potrebbe facilmente realizzare un terzo bagno o una dinette interna, in sostituzione della seconda cucina.
 

 

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Venerdì 16 Settembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 21-09-2016 03:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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