La nuova generazione di Hyundai i10 durante la prima prova su strada

Nuova Hyundai i10, la citystar
l'ammiraglia delle auto da città

di Giampiero Bottino
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PORTO CERVO - È piccola ma non nasconde le grandi ambizioni. La Hyundai i10 cambia pelle - è interamente nuova a partire dalla piattaforma - e punta con decisione a essere protagonista del segmento A europeo, la tradizionale riserva di caccia della Fiat che tra le city car, con la Panda in prima posizione e la 500 in seconda, detiene circa un terzo delle vendite a livello continentale.

Crescita. Potrebbe sembrare una sfida temeraria, persino arrogante. In realtà, non è che un'ulteriore tappa nella corsa del marchio coreano che ha scalato i vertici della classifica mondiale - assieme all'alleata-controllata Kia costituisce ormai il quarto gruppo automobilistico a livello globale - puntando sul continuo e rapido miglioramento su tutti i fronti: qualità, tecnologia, stile e sicurezza. Una ricetta e una determinazione che hanno pagato, come conferma l'escalation delle vendite che ha portato la quota di mercato in Europa dall'1,8% del 2008 all'attuale 3,5%, con una punta del 3,6 registrata in settembre.

L'aspetto. La nuova i10 può essere presa a esempio del successo e dei punti fermi di questa strategia: il look è ora in linea con il resto della gamma, nel segno della filosofia stilistica «Fluidic sculpture» che il team di design europeo affidato alla responsabilità del tedesco Thomas Bürkel ha interpretato al meglio. La più piccola - è lunga 3.665 mm - delle Hyundai è gradevole ed equilibrata, moderna ed elegante.

L'interno. Quanto a spazio, l'abitacolo non teme confronti in questa classe di vetture: i posti sono 5, ma in 4 si sta davvero larghi e comodi. Immersi tra l'altro in un ambiente gradevole e riposante, vivacizzato dall'arancione o dall'azzurro degli inserti che alleggeriscono il nero della plancia e della consolle centrale. E tutto con materiali di ottimo livello e con una cura nelle lavorazioni e negli assemblaggi inconsueta nel panorama delle city car. Tutto l'insieme concorre a dare ragione a Mark Hall, vice presidente di Hyundai Europe, quando attribuisce alla nuova arrivata dei valori da segmento B in un package di segmento A.

Su strada. Il buon impatto visivo ha trovato conferma nelle prove effettuate sulle strade di una Costa Smeralda da fine stagione, quasi deserta. La i10 si è rivelata equilibrata, agile e maneggevole, capace di sfoderare accelerazioni inattese nelle rare occasioni in cui l'abbiamo dovuta chiamare a un sorpasso rapido, sempre effettuato in assoluta tranquillità grazie alla brillantezza dei due propulsori disponibili, entrambi a benzina: il 3 cilindri 1.0 da 66 cv, ovviamente più riflessivo senza però diventare torpido, e il 4 cilindri da 82 cv, che manifesta un temperamento decisamente più aggressivo, anche se sempre nei limiti di una vettura che ha nel traffico urbano il suo terreno privilegiato.

Piccolo è bello. Il motore di cilindrata inferiore, meritevolmente silenzioso (l'effetto «frullino» tipico dei 3 cilindri è appena avvertibile) ed esente da fastidiose vibrazioni, sarà il più gettonato dalla clientela italiana grazie anche alla versatilità dell'offerta, visto che sarà disponibile anche nell'efficiente versione Blue Drive da 98 g/km di CO2, in quella dotata di ISG (Stop and Go integrato) e in quella bi-fuel con l'impianto a PL installato direttamente in fabbrica. Entrambi i propulsori possono essere abbinati a un cambio manuale a 5 marce o all'automatico a 4 rapporti.

Sensazioni. Nel corso del test abbiamo apprezzato l'abitabilità davvero generosa. Raramente ci era capitato di stare tanto comodi su un'auto di queste dimensioni: sui sedili anteriori si sta davvero larghi, e chi è seduto su quelli posteriori ha spazio per le gambe e per la testa come su un'auto di classe superiore. Buono anche il lavoro delle sospensioni, mentre lo sterzo ha suscitato qualche perplessità, rivelandosi un po' troppo leggero e non sempre preciso. Apprezzabili le dotazioni di serie, in cui entrano numerosi dispositivi inusuali per il segmento come il controllo di stabilità, i sensori della pressione delle gomme, il sistema di assistenza alla frenata d'emergenza.

L'offerta. In Italia la prima city car Hyundai pensata, sviluppata, disegnata e costruita (nello stabilimento turco di Izmit che ha sostituito quello indiano) in Europa per l'Europa è in prevendita dal 6 novembre, con consegne previste a partire dall'inizio del prossimo anno. Nel listino sono previsti gli allestimenti Classic, Comfort e Style. I prezzi partono da 9.850 euro, e per passare da un allestimento a quello superiore bisogna mettere in preventivo un esborso supplementare di 1.500 euro. La medesima differenza si ritrova per arricchire il «mille» dell'impianto a GPL, mentre ne bastano 600 per passare dal 3 al 4 cilindri. Infine il cambio automatico al posto del manuale comporta 1.000 euro di differenza. In tutta Europa l'intera gamma gode della garanzia della casa di 5 anni a chilometraggio illimitato: un unicum nel panorama automobilistico che evidenzia quanto la Hyundai confidi nella qualità e nell'affidabilità di tutti i suoi modelli.

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Venerdì 18 Ottobre 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 16:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA