Utilizzatori di vetture a noleggio

Noleggio a breve termine, il business va,
ma gli acquisti di vetture sono in calo

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

Il noleggio a breve (Nbt) continua a tirare e mette a segno nei primi sei mesi dell’anno un fatturato di 452 milioni di euro con un aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2014 e una crescita sostanziale di tutti gli indicatori principali. I giorni di noleggio infatti sono passati da 12.073.661 a 12.763.661 (+5,7%), pur restando immutata la durata media di 6,1 giorni per noleggio, e il numero di noleggi da 1.977.827 a 2.078.991 (+5,1%), il tutto con una flotta media che è cresciuta da 110.022 a 112.403 unità, dunque ad una percentuale inferiore (2,2%) che lascia supporre un suo più intenso utilizzo. Sono numeri che, per risultare ancora più impressionanti, possono essere espressi in questo modo: 11.400 persone al giorno o 475 all’ora che utilizzano noleggio auto.

Guardando alla distribuzione del fatturato per canale, aumenta del 4,5% quello proveniente dai clienti b2c (business to customer) che si rivolgono direttamente alle società, dello 0,8% quelli b2b2c (business-to-business-to-customer) che prenotano attraverso intermediari in rete, fa un balzo in avanti dell’11,2% per attività di replacement (vetture di pre-lease o di sostituzione per contratti le prevedono in caso di fermo macchina) mentre rimane sostanzialmente stabile (-0,1%) il giro d’affari originato dalle convenzioni con aziende clienti. Sale in particolare il noleggio vetture (+3%) e cala invece quello dei furgoni (-1,2%) con una dinamica dei prezzi che ha portato a tagliare le tariffe del 2,2% per il periodo di noleggio e addirittura del 2,8% per ogni giorno di noleggio che è costato in media 35,4 euro invece dei 36,4 euro pagati nello stesso periodo dell’anno precedente. A incidere su questo c’è stata la grande disponibilità di noleggio e l’azione calmierante degli intermediari b2b2c.

I macroindici presentano comunque incrementi tutti superiori a quelli registrati nell’intero 2014 e non tengono ancora conto a pieno dell’effetto Expo che, partito in sordina, ha gradualmente guadagnato intensità e, in combinazione con i mesi estivi, potrebbe aver funzionato da catalizzatore per gli arrivi nel nostro paese da parte di un flusso turistico che, prendendo l’Expo come pretesto, si è riversato nel nostro Paese. A spingere il rent-a-car (Rac) non è solo il prevedibile incremento del traffico in aeroporto (+3,3% del giro di affari), ma stavolta anche la città dà un segnale positivo (+2%) che può essere letto in modo duplice. Il primo è la ripresa delle attività produttive che conferma la funzione di cartina di tornasole dell’autonoleggio nei confronti dell’economia, anticipandone le tendenze.

La seconda porta invece al rapporto sempre più stretto esistente tra l’autonoleggio e il car sharing, un’attività eminentemente urbana che sfrutta flotte e competenze del rent-a-car (Rac) e che, pur impiegando una parte minima della propria flotta, potrebbe aver stimolato gli affari del noleggio in città. Sono infatti solo 3.300 le vetture in car sharing secondo Aniasa - che da 2 mesi è diventata l’associazione di riferimento anche per questo settore, confermando lo stretto legame tra i due ambiti - ma interessa 500 mila utenti che andrebbero coltivati direttamente attraverso i brand di una società di noleggio.

Il Rac per il momento ha però scelto di mettersi al servizio del car sharing e non in concorrenza con esso. Nettamente positivo il bilancio per le immatricolazioni. Nei primi 6 mesi il Rac ha targato 94.487 unità (+18%), un incremento prevedibilmente inferiore a quelli spettacolari di gennaio (+54,2%), febbraio (+45%) e marzo (+23,1%) ed è andato via via scemando, ma ha mantenuto un dato tendenziale del +13,6% nei primi 10 mesi, pur con un ottobre verticale -45,7% e raggiungendo un cumulato di 107.380 unità pari all’8,1% dell’intero mercato.

Si tratta tuttavia di un calo prevedibile poiché nella parte finale del 2014 era già iniziato l’inflottamento massiccio in previsione del Giubileo e poi c’è il persistere, anzi l’aumento del rent-to-rent, dimostrato peraltro da un aumento della flotta apparentemente contenuto rispetto a quello effettivamente disponibile presso i banchi delle compagnie. Questo fenomeno ha creato per le case automobilistiche un altro canale di sfogo per fare numeri e ha modificato il mix delle immatricolazioni del Nlt, rivolto non più solo alle esigenze delle aziende, che viceversa ha accelerato nel corso dell’anno con +19% nei primi 9 mesi chiusi da un +28,9% a settembre. La domanda che si fanno tutti è: che fine faranno queste vetture?

Tutti gli indizi portano a Roma e al prossimo Giubileo straordinario, evento che attirerà milioni di persone e offre tutte le opportunità al noleggio di continuare la propria crescita e a sfruttare tutte le proprie capacità di dispiegamento, ottimizzazione e dislocazione dei mezzi nel modo più efficiente possibile, tanto da raggiungere una percentuale complessiva di utilizzo dei mezzi intorno al 70%. Le dinamiche di immatricolazione sembrano suggerire un trasferimento verso Sud dei rispettivi parchi auto, senza però dimenticare l’arrivo della stagione sciistica che avrà comunque il suo baricentro verso Nord e sta già impegnando le società in offerte specifiche.

Nel frattempo, la crescita del noleggio a breve termine passa anche attraverso forme spurie, come i noleggi mensili rinnovabili, rivolti in particolare verso i lavoratori con contratti temporanei o che hanno esigenze che non rientrano statisticamente né strategicamente nel cono visivo delle società di noleggio a lungo termine, almeno non di tutte. Leaseplan sta infatti entrando nel settore del Rac tentando di intercettare i cambiamenti del mondo del lavoro con un preciso orientamento della propria offerta. Il dinamismo e la flessibilità del noleggio auto avranno comunque modo di dispiegarsi verso le nuove forme di mobilità, a partire dal car sharing.

  • condividi l'articolo
Sabato 21 Novembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 30-11-2015 14:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA