La scorsa edizione del salone di Detroit

Salone di Detroit annullato, la sede trasformata in un ospedale da campo per l’emergenza Covid-19

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

DETROIT - Anche il Salone di Detroit alza bandiera bianca a causa dell’emergenza sanitaria. Al posto delle automobili, il TCF Center – ex Cobo Center – diventerà addirittura uno dei 9 ospedali da campo di Coronavirus che la città metropolitana di Detroit sta attrezzando per arginare l’onda montante della pandemia di Covid-19 anche negli USA.

Il NAIAS (North American International Auto Show) di Detroit si sarebbe dovuto tenere per la prima volta dal 7 a 20 giugno mentre tradizionalmente si era sempre tenuto a gennaio. La concorrenza sempre più incalzante da parte del CES di Las Vegas aveva spinto gli organizzatori a ripensare la collocazione in calendario di uno dei saloni più rappresentativi visto che si tiene in una delle capitali mondiali dell’automobile ospitando i quartieri generali delle cosiddette Big Three, ovvero General Motors, Ford e il ramo Chrysler di FCA.

La cancellazione non è certo arrivata come un fulmine a ciel sereno. Già era successo per Ginevra – fermata pochi giorni prima con un decreto della Confederazione Elvetica che proibiva eventi che comportavano la partecipazione di oltre 1.000 persone – e a New York che, giocando di anticipo, ha tempestivamente spostato il proprio salone dal mese di aprile ad agosto. Per il NAIAS invece, data l’impossibilità di sapere quando finirà l’emergenza per la propria sede, non ci sono alternative: se ne parla nel giugno del 2021.

Di sicuro, non era mai successo che i locali di un Salone dell’Automobile fossero trasformati in una struttura sanitaria ospedaliera. I genieri dell’esercito americano si sono recati ieri al TCF Center per valutare la struttura e hanno deciso che sarebbe diventato un ospedale da campo. Il TCF Center si trova in una posizione strategica: nella downtown di Detroit, alla fine di Jefferson Avenue, a pochi passi dall’uscita del tunnel che la collega alla città di Windsor in Canada che si trova al di là del fiume Michigan.

FCA ha commentato: «Comprendiamo e appoggiamo la decisione». «La salute e la sicurezza – ha fatto sapere la Ford in una dichiarazione del suo responsabile per la comunicazione, Mark Truby – della nostra comunità e di quelli che lavorano nell’industria è la nostra priorità assoluta. Speriamo di vedere il ritorno del salone nel 2021». «Avevamo grandi progetti, ma non hanno più senso visti gli eventi» ha commentato Terry Rhadigan, responsabile comunicazione di General Motors che ha il proprio quartiere generale nel Renaissance Center, a poche centinaia di metri dal TCF Center.

General Motors avrebbe deciso di tagliare gli stipendi del 25% dei propri 6.500 impiegati americani lasciati a casa temporaneamente e del 20% per gli altri nel resto del mondo per un periodo di 6 mesi restituendo il taglio con gli interessi entro il 15 marzo del 2021. Per i dirigenti il taglio è addirittura del 30% mentre per i top manager è del 20%. Identica misura (ma senza restituzione) per i membri del consiglio di amministrazione. Ford ha invece deciso di dimezzare i compensi dei top Executive e il chairman Bill Ford si è tolto del tutto lo stipendio per 5 mesi.

 

  • condividi l'articolo
Domenica 29 Marzo 2020 - Ultimo aggiornamento: 31-03-2020 16:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti