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Stellantis si prepara a conquistare la Cina. Mercato più grande al mondo test per vocazione globale gruppo

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TORINO - La conquista o meno del mercato cinese dell’automobile sarà il vero test della vocazione globale del nascituro colosso Stellantis, la società che nascerà dalla fusione tra la casa italo-americana Fiat-Chrysler e la rivale francese Psa. Ne sono convinti gli analisti. Quando lo scorso anno è stata annunciata la fusione del valore di 50 miliardi di dollari, essa è stata accolta positivamente da analisti e osservatori, che hanno affermato che la nuova società avrebbe fatto sentire la sua presenza in tutti i settori del mercato, auto compatte, veicoli di lusso, auto elettriche, autocarri leggeri e veicoli a quattro ruote motrici, e in tutto il mondo, tranne in Cina, che è il più grande mercato di veicoli al mondo. «Se Stellantis vuole essere un’azienda globale, la sua più grande sfida sarà quella di affermarsi nel mercato cinese», rivela a Xinhua Paolo Bricco, analista del settore automobilistico che ha scritto diversi libri su Fiat-Chrysler.

«Per essere alla pari con Toyota, General Motors e Volkswagen, Stellantis dovrà cambiare questo». Secondo la banca di investimento Hildebrandt & Ferrar, Fiat-Chrysler e Peugeot insieme hanno venduto 208.500 auto in Cina nel 2019. Questa cifra equivale a poco meno dell’uno percento del mercato automobilistico in rapida crescita del Paese. Hildebrandt & Ferrar, che entro fine anno dovrebbe pubblicare una relazione sulla fusione, ha affermato che quando verrà lanciata, Stellantis sarà un player di terzo livello in Cina dietro le principali case automobilistiche nazionali e le società straniere dominanti, tra cui Volkswagen, Honda, General Motors e Toyota. Filippo Fasulo, direttore del Business Studies Center della Italy-China Foundation, ha affermato che potrebbe essere il momento buono per una nuova società come Stellantis per cercare di espandere la presenza. «Il mercato automobilistico cinese è maturo, ma è anche in continua evoluzione», spiega Fasulo in un’intervista. «Le priorità stanno cambiando, con sempre maggiore attenzione ai veicoli di lusso e ai veicoli ecologici. Questi sono segmenti di mercato dai quali Stellantis potrà probabilmente trarre beneficio focalizzandosi su di essi». Bricco è d’accordo. «Penso che i veicoli che potrebbero andare bene in Cina sono la Maserati della Fiat come concorrente delle tedesche BMW e Porsche, la Jeep di Chrysler e le auto elettriche di Peugeot», dice.

«Sono stato in Cina l’anno scorso e sono rimasto colpito da quanto potrebbero andare bene Maserati e Jeep nelle grandi città. Io mi aspettavo di vederle già lì». Fasulo pensa che con la giusta strategia e prodotti adattati al mercato cinese sia possibile per Stellantis triplicare in pochi anni la sua quota di mercato in Cina ed espandersi. «Sarà sicuramente una sfida difficile, forse la più grande sfida che la nuova società dovrà affrontare», osserva. «Ma il premio di essere uno dei principali attori nel più grande mercato automobilistico al mondo vale la pena». La scorsa settimana, Stellantis ha compiuto un passo avanti verso la finalizzazione della fusione nominando il suo Consiglio di amministrazione. Sarà guidato dal presidente del Gruppo Usa Carlos Tavares come amministratore delegato e da John Elkann, presidente di Fiat Chrysler, come presidente. In precedenza quest’anno, Tavares aveva detto che «ripensare» la strategia della nuova società nel mercato cinese è una priorità assoluta.

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Giovedì 8 Ottobre 2020 - Ultimo aggiornamento: 12-10-2020 17:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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