l’amministratore delegato di Renault Luca de Meo

Renault punta a 10mld valutazione in Ipo divisione elettrica. Titolo +4,6% in attesa del capital market day

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PARIGI - Renault punterebbe a 10 miliardi di euro di valutazione per la divisione elettrica denominata Ampere, una volta concluso lo scorporo dalle altre attività, nell’Ipo su Euronext Parigi che la casa automobilistica starebbe programmando per il prossimo anno. Lo riferisce Bloomberg, citando alcune fonti vicine al dossier. Lo scorporo di Ampere, fa parte di un più ampio piano di revisione che l’amministratore delegato Luca de Meo presenterà agli investitori l’8 di novembre. La mossa è stata al centro dei colloqui tra Renault e il partner giapponese Nissan per arrivare a un accordo con cui rimodulare la loro ventennale alleanza. Stando alle indiscrezioni, Renault ridurrà nel tempo la propria partecipazione in Nissan al 15% dall’attuale 43%. In cambio Nissan investirà da 500 a 750 milioni di dollari per una quota di circa il 15% in Ampere.

La prossima settimana De Meo fornirà anche dettagli sulle sorti dell’attività di motori a combustione, denominata Horse, che - sempre secondo le fonti - potrebbe rientrare in un’alleanza con la cinese Geely al 50%-50% fino a quando non entreranno altri investitori. Il governo francese, che possiede il 15% di Renault, sarebbe già stato informato in dettaglio sui piani. Inizio di settimana in accelerazione per Renault, che domani terrà un Capital Market Day per presentare la sua nuova strategia. Il titolo del gruppo automobilistico guidato da Luca de Meo attorno alle 10,30 mette a segno un rialzo del 4,6% a 31,94 euro, il maggiore dell’indice Cac 40 che intanto sale dello 0,3%. Nella giornata dedicata agli investitori, Renault presenterà il suo progetto di riorganizzazione, con la creazione - stando alle attese - di due unità distinte per accompagnare la transizione verso l’elettrico e il progressivo abbandono dei veicoli a carburante fossile.

Una divisione verrebbe dedicata ai veicoli elettrici e al software, mentre a un’altra farebbero capo tutti gli asset tradizionali (motori a combustione e ibridi). Secondo quanto ha riportato l’agenzia Bloomberg, che cita fonti vicine al dossier, Renault punta a una valutazione di circa 10 miliardi di euro per le attività di auto elettriche, riunite nella «Ampere» di cui è prevista l’introduzione in Borsa a Parigi l’anno prossimo. La nuova filiale sarà la ‘nave ammiraglià del progetto di riorganizzazione di Renault e avrà il compito di sovraintendere la produzione di veicoli a propulsione elettrica, prevista in grande sviluppo in Europa dopo che i 27 Stati e il Parlamento Ue hanno approvato il divieto di auto nuove a motore termico a partire dal 2035 in nome della lotta contro il riscaldamento globale del pianeta. La divisione dovrebbe avere circa 10mila dipendenti, tutti in Francia, sui 157mila complessivi del gruppo. Renault dovrebbe restare l’azionista di maggioranza di Ampere. Nissan, partner storico del gruppo francese di cui è anche azionista con il 15%, dovrebbe investire nel capitale della nuova filiale. Secondo fonti vicine a Nissan, tuttavia, il coinvolgimento dl gruppo giapponese nel progetto Ampere sarebbe ancora in discussione sotto il profilo della tecnologia, oltre a quello della semplice partecipazione a livello di capitale.

Dopo il ritiro dalla Russia, Renault ha bisogno di massicci investimenti per lanciare il suo progetto di divisione consacrata all’elettrico e nell’ambito della riorganizzazione del gruppo potrebbe rientrare anche una riduzione della presenza nel capitale di Nissan al 43% al 15%. Le attività termiche e ibride, stando alle attese, saranno riunite in un’altra divisione denominata «Horse», con sede all’estero e in questo caso Renault sarebbe azionista di minoranza, anche se di riferimento. Nissan, da parte sua, non prevede di investire in questa filiale, in cui entrerebbero invece la cinese Geely e la saudita Aramco. I sindacati attendono con inquietudine l’ufficializzazione della nuova strategia. A settembre, la Cgt ha lanciato l’allarme contro ‘lo smantellamentò dell’azienda. Le organizzazioni sindacali da tempo denunciano il calo del personale in Francia. A Renault-Lardy (centro tecnico e di test), i dipendenti sono passati da 2.400 a 1.400 tra il 2018 e il 2022 e altri tagli sono attesi con le previste delocalizzazioni in Romania e Spagna, indicano i sindacati. 

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Lunedì 7 Novembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 08-11-2022 17:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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