La presidente Ania, Maria Bianca Farina

Rc auto, nel 2019 evasione premi per 1 mld e perdita erario a 300 mln. Circa 6% veicoli non assicurati: 9,4% al sud, 3,8% al nord

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«Sulla base di tutte le informazioni che abbiamo, la nostra stima è che nel 2019 i veicoli non assicurati siano pari a circa 2,6 milioni: stiamo parlando di circa il 6% del totale dei veicoli circolanti. Un dato stabile rispetto al 2018. A fronte di questa media nazionale, 5,9%, questo valore raggiunge il 9,4% al sud e scende fino al 3,8% al nord». Lo ha fatto rilevare la presidente Ania, Maria Bianca Farina, nel corso dell’audizione in commissione Finanze alla Camera sulla proposta di legge relativa alla trasparenza rc auto. «Questo fenomeno così esteso - ha sottolineato - ha un costo per la comunità degli assicurati, l’onere dei sinistri viene pagato da un universo più piccolo di utenti, e comporta un mancato incasso di premi che può essere stimato in circa un miliardo di euro. A tutto questo c’è da aggiungere un mancato gettito per le finanze pubbliche che si può stimare, tra imposte e contributi, pari a circa 280-300 milioni di euro».

«Noi proponiamo - ha aggiunto - di rafforzare il ruolo del ministero dell’Interno, assegnandogli il ruolo di coordinamento a livello nazionale del contrasto all’evasione dell’rc auto, utilizzando un archivio integrato che sfrutti al meglio le sinergie tra le banche dati presenti ed esistenti». Farina ha tra l’altro fatto riferimento, in particolare, alle banche dati del ministero dei Trasporti, del Pra e quella della stessa Ania. Per la lotta contro l’evasione dell’obbligo della Rc Auto «serve una soluzione organica che è quella di un archivio integrato che va affidato a una entità. Nella proposta di legge viene affidato al ministero dell’Interno il coordinamento e la gestione di questo archivio e va bene. Dobbiamo mettere a fattore comune i dati già esistenti, pubblico e privato». Ad affermarlo è la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina nel corso della sua audizione in Commissione Finanze della Camera nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante disposizioni in materia di trasparenza nel settore dell’assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore e per il contrasto dell’evasione dell’obbligo assicurativo.

«Riteniamo infatti che solo realizzando un coordinamento efficace fra i soggetti pubblici e privati interessati, che sfrutti al meglio le sinergie fra le banche dati esistenti - sottolinea Farina-, si potrà abbattere l’evasione assicurativa e, così, recuperare quelle risorse sottratte dai non assicurati sia ai cittadini regolarmente provvisti di copertura assicurativa che alle casse dello Stato. La cooperazione funzionale e le sinergie fra soggetti pubblici (e privati) titolari di archivi informatici già esistenti, oltre a realizzare risparmi economici, è del resto anche il principio cardine del progetto governativo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione». All’Archivio integrato, aggiunge, «andrebbe, inoltre, assegnato l’ulteriore obiettivo di coordinare e realizzare i collegamenti fra le banche dati che memorizzano le sanzioni per guida senza assicurazione effettuate rispettivamente dalla Polizia Stradale, dai Carabinieri, e dalle altre forze di Polizia previste dal Codice della Strada che, al momento, non ‘comunicanò fra di loro. Facciamo presente infine che sarebbe opportuno affiancare alle segnalazioni di Comuni, le comunicazioni delle Forze dell’Ordine per supportare, con opportuni provvedimenti, l’attività di contrasto alle frodi». Per il presidente dell’Ania per contrastare l’evasione vanno anche utilizzate le nuove tecnologie.

«Questo intervento - sottolinea Farina - potrebbe essere molto potenziato qualora potessero essere utilizzati i dispositivi telematici di lettura della targa (Telepass, Autovelox, Ztl, Tutor etc.) per accertare a distanza eventuali violazioni dell’obbligo assicurativo r.c. auto senza rischi di duplicare la relativa sanzione nel caso in cui la targa di un veicolo circolante sprovvisto di assicurazione venisse ‘fotografatà e verificata da più dispositivi telematici in successione: ad esempio da un Telepass in autostrada e poi da uno Ztl in città. È necessario quindi verificare che i vari dispositivi telematici soddisfino il requisito di accertamento ‘univocò e quindi omologarli tramite un decreto del Ministero dei Trasporti d’intesa con il Ministero dell’Interno. Tale Decreto di omologazione è atteso da tempo dal settore assicurativo, il quale è convinto che l’utilizzo della telematica farà l’effettiva differenza nel contrasto all’evasione r.c. auto, potenziando in modo esponenziale gli accertamenti oggi effettuati direttamente dalle Forze dell’Ordine su strada».

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Giovedì 4 Marzo 2021 - Ultimo aggiornamento: 06-03-2021 09:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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