L'Europa è pronta a portare avanti la battaglia commerciale contro la Cina. I Ventisette si apprestano a votare domani per introdurre dazi aggiuntivi definitivi fino al 36,3% sulle auto elettriche cinesi in risposta ai maxi sussidi sleali elargiti da Pechino ai suoi produttori di e-car. Se confermate, le tariffe imposte dalla Commissione europea a luglio in via provvisoria saranno poi applicate per i prossimi cinque anni e andranno ad aggiungersi ai dazi del 10% già in vigore. A metà luglio, in un primo voto non vincolante, dodici Paesi - tra cui l'Italia e la Spagna - si erano espresse a favore di un segnale forte contro i sussidi sleali.
Undici gli astenuti, guidati dalla Germania, e solo quattro i contrari (Ungheria, Malta, Cipro e Slovacchia). Da allora, e vista la rappresaglia annunciata da Pechino sul comparto agroalimentare europeo, Madrid ha espresso l'intenzione di riconsiderare la sua posizione, mentre Berlino - con la maggioranza semaforo del cancelliere Olaf Scholz divisa al suo interno - dovrebbe confermare l'astensione che, nei fatti, equivarrebbe a sostenere la proposta. Appare al momento difficile che si verifichino le condizioni per una maggioranza di blocco capace di respingere la proposta di Bruxelles. Il voto si terrà a maggioranza qualificata.