Un parco auto

Mercato auto: Unrae, assordante silenzio istituzioni italiane. Anfia, varare subito piano sostegno ad automotive

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TORINO - «Purtroppo la mera riapertura delle concessionarie non basta a far ripartire la domanda: il potere di acquisto dei consumatori, già falcidiato dal lockdown per i lavoratori non garantiti, rimane depresso per tutti a causa dell’incertezza sul futuro e del regime ridotto (quasi nullo, in alcuni ambiti) al quale viaggiano ancora interi settori dell’economia. E la propensione delle aziende agli investimenti, in questa situazione, è quasi azzerata». È il commento di Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere. «Nella gravissima crisi dell’industria automotive che accomuna tutta Europa - continua Cardinali - l’Italia si distingue dagli altri principali mercati per l’assenza di misure statali di sostegno alla domanda, nonostante l’insostituibile contributo della filiera automotive in termini di Pil, di occupazione e di gettito fiscale. Nelle ultime settimane, massicci piani di aiuto alla filiera automotive sono stati approvati in Francia (per € 8 miliardi) e Germania (per € 4,5 miliardi).

L’altro ieri il Governo spagnolo ha presentato un ambizioso piano da € 3,75 miliardi. Nel frattempo anche il Governo britannico discute i dettagli di un proprio programma». L’Unrae ribadisce «l’assoluta necessità di un improcrastinabile intervento »verticale« da parte del Governo italiano, con provvedimenti specifici per il settore automotive che ne rilancino la domanda, anche per il ruolo ancora più centrale nella mobilità che l’ auto avrà nell’era del distanziamento sociale». «Come prevede il piano Rilancio, bisogna varare subito un piano integrato di sostegno al settore automotive per salvaguardare la filiera, come hanno già fatto Germania, Francia e Spagna, ed evitare che l’Italia perda di competitività. Il Governo ha tutte le nostre proposte per rilanciare il mercato e supportare gli investimenti produttivi. Anfia è a completa disposizione».

Lo dice il presidente Anfia Paolo Scudieri, intervenuto oggi pomeriggio agli stati generali dell’economia ancora in corso a Villa Pamphili. «Il piano integrato di sostegno alle filiere industriali più colpite dalla pandemia da covid-19- aggiunge- è un’occasione da non perdere per il rilancio del settore automotive, tra i protagonisti del nostro sistema economico con il più alto moltiplicatore sia di valore aggiunto che occupazionale, superiori alla media europea. Dal momento che la ripresa del mercato gioca un ruolo fondamentale per la ripartenza del sistema produttivo italiano è necessario attuare con urgenza misure di breve termine, che indirizzino la domanda verso le vetture più virtuose in termini di emissioni di Co2, come quelle a trazione elettrica e ibride ricaricabili, ma rivolgendo gli incentivi ad un pubblico più vasto e con capacità di spesa minore, al fine di favorire il rinnovo del parco e la ripresa della domanda già nel corso del 2020».

 Per questo, secondo il presidente Anfia «da alcuni mesi abbiamo proposto un’estensione dell’ecobonus già in vigore ad una nuova fascia di emissioni, ovvero le auto ad alimentazione alternativa con emissioni medie di Co2 da 61 a 95 g/km. Accanto a questo provvedimento, chiediamo l’istituzione di un premio temporaneo per autovetture e veicoli commerciali in stock presso i concessionari e i produttori, quelli prodotti in data antecedente al 25 marzo 2020 e accumulati sui piazzali durante il lockdown, con contestuale rottamazione di un veicolo di pari categoria da Euro 0 a Euro 4». 

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Mercoledì 17 Giugno 2020 - Ultimo aggiornamento: 20-06-2020 11:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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