Una fabbrica di automobili in Cina

Mercato auto in Cina “pilastro” per case tedesche. Vendite nel Paese asiatico sostengono colossi globali

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BERLINO - Nel secondo trimestre del 2020 tre grandi case automobilistiche tedesche, Volkswagen, BMW e Daimler, hanno registrato un aumento del 5% su base annua delle vendite in Cina. È quanto emerge da uno studio pubblicato dalla società di consulenza internazionale Ernst & Young. Ernst & Young ha osservato che il mercato cinese è diventato il «pilastro più importante» dell’industria automobilistica tedesca, così come del settore auto a livello globale. «I tre gruppi automobilistici tedeschi sono cresciuti in Cina nel secondo trimestre, mentre le vendite nelle altre regioni sono enormemente calate», ha affermato Constantin Gall, direttore del settore auto e trasporti di Ernst & Young. Di conseguenza, la quota della Cina nelle vendite totali dalle case automobilistiche tedesche è passata dal 33% al 51%.

Al contrario, secondo lo studio trimestrale di Ernst & Young, che ha analizzato i dati finanziari chiave di 17 gruppi automobilistici, le vendite complessive delle case automobilistiche tedesche nel secondo trimestre sono diminuite del 32%. Ernst & Young ha inoltre osservato che, nello stesso tempo, tutte le case automobilistiche hanno registrato un calo delle vendite globali del 39%. I produttori francesi, poco attivi in Cina, hanno registrato un calo delle vendite del 51%. «Mai prima d’ora il mercato cinese è stato così importante per l’industria automobilistica così come lo è stato in questi mesi», ha affermato Peter Fuss, partner di Ernst & Young.

Lo studio rivela inoltre che, a causa della crisi legata alla Covid-19, i 17 gruppi automobilistici hanno riportato nel secondo trimestre una perdita operativa totale di 10,8 miliardi di euro (12,7 miliardi di dollari), dopo l’utile operativo di 21,8 miliardi di euro registrato nello stesso periodo dell’anno scorso. In Germania, le restrizioni e la chiusura temporanea hanno portato la produzione delle case automobilistiche tedesche ad arrivare quasi a uno stallo completo, per circa cinque settimane ad aprile e maggio. «Mai prima d’ora c’era stato un simile crollo del fatturato, dei profitti e delle vendite», ha detto Gall. «La pandemia ha portato l’industria automobilistica globale quasi a un punto morto in alcuni casi, con conseguenze catastrofiche per il fatturato e sviluppo del profitto».

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Sabato 26 Settembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 29-09-2020 08:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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