Il parlamento europeo

Intesa tra istituzioni UE, stop a auto inquinanti dal 2035. Accordo raggiunto da Eurocamera, Commissione e Consiglio

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BRUXELLES - Accordo tra Eurocamera, Consiglio Ue e Commissione - il cosiddetto trilogo - sul taglio alle emissioni inquinanti per auto e van a partire dal 2035. L’intesa è stata trovata dopo quattro ore di discussione e certifica che, a partire dal 2035 non saranno ammesse nel mercato auto di nuova produzione a combustione interna, ovvero a benzina, diesel e metano. L’intesa, di fatto, è quella finale. Il testo, che fa parte del pacchetto Fit for 55, deve passare però dalla ri-approvazione della Plenaria dell’Eurocamera prima di entrare in vigore. L’accordo fa parte della spinta dell’ Ue verso una mobilità a zero emissioni e potrebbe portare alla fine delle auto e dei furgoni con motore a combustione nel blocco. La decisione sarà riesaminata nel 2026. Il divieto di vendita fa parte del pacchetto sul cambiamento climatico dell’ Ue, denominato Fit for 55, che mira a ridurre le emissioni dannose per il clima del 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

La questione se la vendita di nuove auto a combustione debba essere vietata a partire dal 2035 è stata oggetto di una lunga disputa all’interno del governo tedesco. «Il mondo sta cambiando e noi dobbiamo rimanere all’avanguardia nell’innovazione. Credo che possiamo trarre vantaggio da questa transizione tecnologica. La tempistica prevista rende gli obiettivi raggiungibili anche per i produttori di automobili», ha dichiarato Jozef Síkela, ministro ceco dell’Industria e del Commercio. «Questo accordo è una pietra miliare nella transizione verso un’Europa sostenibile. Vedremo risultati enormi non solo per quel che riguarda l’elettrificazione dei trasporti, ma sull’industria intera». Così l’eurodeputato liberale olandese Jan Huitema, relatore del testo del Parlamento Ue sulla direttiva per lo stop alle auto inquinanti dal 2035, durante la conferenza stampa di presentazione dell’intesa raggiunta ieri sera tra Eurocamera, Consiglio e Commissione sulla nuova norma. «I negoziati tra le istituzioni Ue si sono incentrati su due aspetti fondamentali, la dimensione sociale di questa trasformazione e sul sistema di bonus voluto dalla Commissione», ha spiegato l’eurodeputato riferendosi all’emendamento che garantisce a un produttore che raggiunge determinati parametri di riferimento per le vendite di veicoli a zero e basse emissioni di essere premiato con obiettivi di C02 meno severi per il complesso industriale.

«Per quel che riguarda la dimensione sociale, siamo stati molto chiari: la Commissione deve avere una strategia per il trasferimento di competenze e posti di lavoro il settore dell’automotive, finanziando investimenti e corsi di formazione, non solo per le grandi aziende ma anche per la filiera delle piccole piccole e medie industrie», ha spiegato l’eurodeputato. «Per quel che riguarda i bonus mi limito a dire che come Eurocamera eravamo contrari a questo sistema che abbiamo però accettato per spirito di compromesso» ha commentato piccato Huitema. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il relatore ha poi confermato che il cosiddetto «emendamento Motor Valley» è rimasto nell’accordo. «Ci sarà un’esenzione di un anno per chi produce meno di 10.000 veicoli e un’esenzione indeterminata per coloro che ne producono meno di mille. Ci tengo però a precisare che anche questi soggetti dovrebbero, seguendo lo spirito dell’accordo, adattarsi ad un mercato che chiede zero emissioni». 

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Venerdì 28 Ottobre 2022 - Ultimo aggiornamento: 21:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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