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TOKYO - Un nuovo mandato di arresto del pubblico ministero giapponese è stato emesso nei confronti dell’ex presidente dell’alleanza Nissan-Renault-Mitsubishi, Carlos Ghosn, con l’accusa di abuso di fiducia nei confronti del gruppo auto. È esclusa dunque - almeno nelle prossime 48 ore - la possibilità che l’ex top manager possa uscire su cauzione, come appariva invece possibile fino a ieri, dopo il rifiuto della corte distrettuale di Tokyo di estendere il fermo di altri 10 giorni dopo due mandati di arresto.
Ghosn è stato arrestato una prima volta il 19 novembre a Tokyo per presunti illeciti finanziari. I media avevano già annunciato che sarebbe rimasto in carcere fino alla fine dell’anno, o anche oltre, ma il tribunale ieri, con un gesto raro, ha rifiutato la proposta del pubblico ministero di estendere la custodia di Ghosn. La cauzione sembrava imminente e Ghosn si era detto già pronto a «ripristinare la sua reputazione». Ma oggi è arrivato il nuovo mandato di arresto che prevede altre 48 ore per l’interrogatorio sulle nuove accuse, tra cui «la violazione della fiducia». La durata di questa custodia può poi essere ulteriormente estesa.
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