Un parco auto

Federauto, per Covid nel 2020 -500mila immatricolazioni. Necessario rilanciare settore auto in maniera strutturale

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 ROMA - «Nelle ultime settimane, sia per l’esaurimento degli incentivi, ma soprattutto per la diffusione veloce del Covid, la domanda di prodotto è tornata a livelli critici». Così il presidente di Federauto Adolfo De Stefani Cosentino, in audizione oggi alla Camera presso la commissione Attività produttive sul tema del rilancio del commercio. «Nelle Regioni rosse - ha proseguito - il comparto si è fermato, nonostante i concessionari siano fra quelle categorie che possono rimanere aperte. Di tutto questo non se ne può dare responsabilità al governo, ma al Covid». Secondo Federauto «il comparto dell’ auto quest’anno chiuderà, se tutto va bene, con 500mila immatricolazioni in meno rispetto a 1,9 milioni dello scorso anno».

«Vista la frenata delle ultime settimane difficilmente arriveremo quest’anno a 1,4 milioni», ha sottolineato Cosentino. «Bisogna pensare a come si possa rilanciare il settore in maniera strutturale e non più a singhiozzo, come avviene per gli incentivi», ha proseguito. «Abbiamo il parco auto più vecchio d’Europa, con quasi 7 milioni di vetture che hanno più di vent’anni, con un’età media del parco di 11,4 anni. 22 milioni di autovetture sono Euro 4, 3, 2, 1 e zero», ha ricordato. «L’Italia deve adeguare la legislazione fiscale a quello che è il resto d’Europa, in questo modo avremo un tipo di accelerazione strutturata dell’automotive e, nello stesso tempo, potremo offrire del prodotto Euro 6 anche a coloro che non hanno una capacità di spesa troppo alta», ha osservato Cosentino. La copertura finanziaria, secondo Federauto, è possibile tramite «un ridisegno della tassa di possesso legato al grado di inquinamento della vettura».

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Domenica 24 Gennaio 2021 - Ultimo aggiornamento: 25-01-2021 09:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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