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Fiat, Panda ora è Pandina e scatena una rivoluzione. La vettura più amata dagli italiani darà vita ad una famiglia di modelli
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TORINO - L’investimento complessivo di Fca «è di oltre 33 milioni di euro per le infrastrutture di ricarica in Italia». Lo ha detto il responsabile dell’area Emea di Fca, Pietro Gorlier, durante la conferenza stampa per l’inaugurazione del progetto Vehicle-to-Grid. In Italia Fca ha circa 3mila punti di ricarica per le vetture elettriche: ‘1.100 presso i concessionari (che salgono a 7mila se parliamo di tutta Europa), circa 1.200 presso i Leasys Mobility, oltre 900 presso gli stabilimenti e i parcheggi dei dipendenti Fcà. Questo, per Gorlier, dimostra che Fca ‘crede fermamente nella mobilità elettrica e ritiene siano fondamentali interventi e misure nel breve periodo per un’adeguata diffusione dell’infrastruttura di ricarica con capability V2G’. Infatti, ha aggiunto, ‘in questo scenario il V2G rappresenta un pilastro della transizione energetica del Paese in quanto è accessibile a tutti, consentendo la riduzione dei costi di esercizio delle vetture e una maggior riduzione di Co2. Inoltre, è sostenibile dal punto di vista dell’infrastruttura elettrica che ne trarrebbe vantaggio in termini di sicurezza e affidabilita«.
Analogamente, ha concluso Gorlier, ‘è necessario che si sviluppi rapidamente la rete di ricarica pubblica e privata. Noi, come altri operatori, stiamo facendo la nostra parte - ne sono testimonianza gli oltre 3 mila punti di ricarica che stiamo installando - ma occorre un piano nazionale per raggiungere la diffusione necessaria per sostenere lo sviluppo che tutti desideriamo abbiano le vetture elettrificate. Nel 2025 in Italia serviranno 170mila punti di ricarica pubblici, oggi ne abbiamo 10.300’. In questo ambito, ‘per il privato è necessario snellire le procedure per le autorizzazioni, per esempio con la creazione di uno sportello unicò ed ‘è necessario ridurre le tariffe sul costo della ricarica, che oggi vede tariffe di oltre il doppio rispetto al costo dell’energia casalinga. Senza questi interventi, non solo si limiterà la diffusione delle vetture elettriche e quindi la riduzione delle emissioni, ma si renderà l’ auto elettrica un prodotto che solo coloro con un’alta capacità di spesa e la possibilità di avere più di un’ auto si potranno permetterE».
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