Francesco Starace, ad di Enel

Enel, Starace: «Per auto elettrica non incentivi ma vita più facile. Cambiamento climatico minaccia globale, va fermato»

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ROMA - Più che incentivi, una vita più facile per chi sceglie l’auto elettrica. Questa la filosofia che, secondo l’ad dell’ Enel Francesco Starace, bisognerebbe sposare per diffondere l’auto elettrica in Italia. «Gli incentivi - ha spiegato in occasione della presentazione del piano di ricarica del gruppo elettrica all’autodromo di Vallelunga - sono un’arma a doppio taglio, perché come abbiamo visto con le rinnovabili poi l’industria diventa drogata, quindi possono aiutare un pochino all’inizio ma non è quello a cui noi miriamo». Invece, ha proseguito, «credo sia meglio un tipo di incentivo immateriale, come benefici nell’utilizzo del mezzo, vale a dire parcheggi gratuiti, accessi al centro e alle corsie preferenziali». In ogni caso, ha sottolineato ancora Starace, l’auto elettrica è «un’incredibile opportunità che l’Italia in parte sta sfruttando, ma come come sempre all’italiana: bene la componentistica e la sistemistica, un pò meno da un punto di vista dei marchi». Allora la Strategia energetica nazionale, ha concluso, «che dovrebbe uscire adesso, qualche risposta dovrebbe darla dal punto di vista di spinta alla mobilità alternativa».

«Il grande cambiamento climatico che conosciamo tutti, nonostante quello che alcuni negazionisti si prodigano di somministrarci, è in corso e va fermato, perché davvero è una minaccia globale». Lo ha ribadito l’ad dell’ Enel, Francesco Starace, nel corso della presentazione del piano per la mobilità elettrica. A giudizio di Starace, infatti, per fermare il mutamento climatico «non basta più dire aumentiamo la quota rinnovabili. Questo avviene evidentemente per questioni economiche e ormai il mondo delle rinnovabili ha dimostrato sul campo, ripetutamente e in maniera inequivocabile, che un investimento in un impianto rinnovabile nuovo è competitivo rispetto all’energia prodotta da un impianto fossile esistente». Di solito, conclude, «quando questo succede è la fine di una tecnologia che viene soppiantata, questo sta succedendo nel mondo, in Europa, in Italia, è inevitabile».

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Giovedì 9 Novembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 14:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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