Carlos Tavares, presidente dell'Acea: l'associazione dei costruttori europei di auto

Emissioni auto, costruttori UE: «Gradualità su taglio CO2. Europarlamento pensi a impatto su occupazione»

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BRUXELLES - Gradualità nel passaggio ai veicoli a zero emissioni. È quanto chiede l’Associazione europea dell’industria dell’automobile (Acea), che a due giorni dal voto del Parlamento Europeo sui futuri limiti delle emissioni di CO2 per le auto e i veicoli commerciali richiama l’attenzione di chi ha responsabilità politiche sull’importanza di questo voto in plenaria non solo per l’ambiente, ma anche per il futuro del industria automobilistica europea.

«La nostra industria è impegnata nel passaggio ai veicoli ad emissioni zero - ha spiegato Erik Jonnaert, segretario generale dell’Acea - Ma questa transizione dovrebbe essere introdotta in modo graduale, piuttosto che bruscamente». Le future riduzioni di CO2, sottolinea l’associazione, dipendono fortemente da vendite significativamente più elevate di veicoli con alimentazioni alternativi. I propulsori elettrici, tuttavia, hanno meno parti mobili rispetto ai motori a combustione interna. La loro produzione richiede non solo competenze diverse ma l’impiego di una minore quantità di manodopera.

«Più aggressivi sono gli obiettivi di riduzione della CO2 - ha spiegato Jonnaert - e più dirompenti saranno gli impatti socio-economici, specialmente negli Stati membri e nelle Regioni in cui la quota della produzione industriale è elevata». In quattro Regioni dell’UE su dieci, il settore automobilistico rappresenta oltre il 10% dell’occupazione manifatturiera. Mentre tutti i produttori stanno investendo pesantemente nei veicoli con alimentazioni alternative, ricorda l’Acea, la loro adozione sul mercato rimane piuttosto debole e frammentata in tutta l’Ue. Infatti, i veicoli a 100% elettrici hanno rappresentato solo l’1,5% delle vendite di auto dell’Ue lo scorso anno.

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Martedì 2 Ottobre 2018 - Ultimo aggiornamento: 03-10-2018 07:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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