Una fabbrica di automobili

Coronavirus minaccia ripresa industria dell’auto. Fermata catena rifornimento del settore

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MILANO - Le misure finalizzate a prevenire la diffusione del contagio di coronavirus hanno fermato la catena di approvvigionamento (supply chain) per l’industria globale dell’ auto e rischiano di affossare le speranze di una tiepida ripresa del settore in Cina. «Il contagio di coronavirus, che ha provocato l’isolamento di alcune città cinesi e la chiusura di diversi impianti automobilistici, deprimerà probabilmente la vendita di auto in Cina sotto il nostro precedente caso base di una crescita dell’1-2% nel 2020, sebbene è al momento troppo presto per quantificare l’impatto» afferma un report di S&P Global.

L’attuale chiusura di due settimane degli impianti nella provincia di Hubei costerà, secondo l’agenzia di rating, il 2-4% della produzione totale annuale della regione, che rappresenta circa il 9% del totale della produzione cinese di auto. E se le chiusure dovessero estendersi al di fuori della regione ne potrebbe essere colpita fino alla metà della produzione cinese di auto e componenti. Volkswagen, ricorda S&P Global, è il produttore più esposto verso la Cina, dove opera con 23 impianti che rappresentano circa il 40% della produzione del gruppo. Mentre tra i produttori di componenti Bosch, con i suoi 14 miliardi di ricavi in Cina, rischia di essere il più colpito.

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Giovedì 6 Febbraio 2020 - Ultimo aggiornamento: 09-02-2020 19:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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