Michele Crisci, presidente e ad di Volvo Car Italia con la V60 muschiata

Volvo “The Agreenment”: Milano sfoggia la V60 muschiata

di Giampiero Bottino
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MILANO - Nella sobria e raffinata cornice del Volvo Studio, il luogo d’incontro e di confronto che la filiale italiana del costruttore svedese ha aperto nel cuore del progetto Porta Nuova-Garibaldi, simbolo della rinascita di Milano dopo decenni di sonnacchiosa pigrizia creativa, il pubblico può ammirare fino a novembre l’ultima nata della casa di Goteborg avvolta in una livrea tanto originale, quanto provocatoria.

La nuova V60 ricoperta da un velo di muschio sul quale spiccano evidenti le orme degli animali delle foreste svedesi è l’idea vincente del progetto “The agreenment”, l’iniziativa con cui Volvo Italia ha voluto evidenziare l’importanza di comunicare al grande pubblico, spesso disinformato o fuorviato da troppe fake news, che la tecnologia dispone oggi di tutte le ricorse necessarie per costruire una mobilità individuale realmente rispettosa dell’ambiente. Un obiettivo che a Goteborg è diventato un autentico mantra, paragonabile per importanza alla proverbiale vocazione per la sicurezza, come confermano gli obiettivi indicati nel piano stategico con orizzonte 2025, anno entro il quale si punta a superare il milione di Volvo elettrificate (elettriche pure o ibride plug-in) circolanti nel mondo e a realizzare un fatturato globale costituito fino al 50% da vetture completamente elettriche.

Un cammino virtuoso già avviato, come dimostra la fabbrica motori di Skövde, in Svezia, che già quest’anno ha avviato la produzione a impatto zero sul clima, imboccando la strada su cui, sempre entro il 2025, dovranno incamminarsi tutti i siti produttivi del gruppo. Dato che oggi gli “under 30” sembrano guardare all’automobile con una diffusa indifferenza, quando non con avversione, Volvo Italia ha affidato proprio ai giovani l’interpretazione creativa del suo “Patto con l’ambiente”, testimoniato tra l’altro dal convinto sostegno dato al progetto LifeGate PlasticLess, finalizzato a ridurre il soffocante impatto delle materie plastiche sui mari italiani, sulla falsariga di quanto fatto a livello globale a favore del programma scientifico legato all’ultima edizione della Volvo Ocean Race, equipaggiando le imbarcazioni partecipanti con sensori per catturare dati sulla salute dei mari più remoti solcati dalla regata intorno al mondo, rilevando anche l’eventuale presenza di micro plastiche.

Per coinvolgere i giovani sui temi della mobilità sostenibile e sul rapporto tra tecnologia e ambiente gli organizzatori del concorso si sono rivolti agli studenti del Master di Laboratoriominera in Art Direction e Copywriting del Poli.design, società consortile del Politecnico di Milano. Tra i 14 lavori presentati ha prevalso la V60 “muschiata»2 secondo le tecniche della Moss Art da Federica Croce alla quale hanno fatto compagnia sul podio, nell’ordine, Raffaele Cortese e Nicola Barbato.
 

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Domenica 11 Novembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 12-11-2018 18:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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