Yamaha TMAX “9”

Yamaha cala gli assi: c’è il TMAX “9” e la MT-07 fa un grande balzo avanti

di Francesco Irace
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ALICANTE - Sportività, comodità ed eleganza: tre costanti che da sempre caratterizzano il TMAX, il maxi-scooter per eccellenza, che dal 2001 (anno del debutto) a oggi ha rivoluzionato il mondo degli scooter, ottenendo consensi in tutti i mercati, con numeri da record in Italia. Oggi arriva alla sua nona generazione, con un look leggermente rivisto e una dotazione sempre più completa, conservando il suo DNA di storico. Cambiare senza cambiare, insomma: questa probabilmente è sempre stata la sua carta vincente. Perché il design si aggiorna seguendo i nuovi linguaggi stilistici, il comfort cresce sotto tutti i punti di vista, l’elettronica si evolve con soluzioni sempre più avanzate, ma in sella è sempre lui. Lo si riconoscerebbe anche se fosse completamente camuffato. Confortevole e agile quanto basta per poter dire la sua in città negli spostamenti quotidiani e sportivo come nessun altro scooter fuori dalle mura urbane.

Oggi conta sempre su un brillante bicilindrico da 560 cc (48 cv e 55 Nm), su una ciclistica da moto (telaio a doppia trave in alluminio, forcella a steli rovesciati e mono regolabile sulla versione Tech MAX) e accoglie la nuova tecnologia Abs Cornering, che permette di frenare in massima sicurezza anche in piega. Va sempre molto forte, divora curve e tornanti con una disinvoltura disarmante, è stabile sul veloce e frena bene. Ma non è regalato: ci vogliono 13.499 euro per la versione TMAX e 15.699 euro per la top di gamma Tech Max 2025 (con parabrezza elettrico, sella e manopole riscaldate e cruise control). Detto questo, se il TMAX affina le sue doti ma non viene stravolto, non si può dire la stessa cosa della Yamaha MT-07, che per il 2025 fa un upgrade importante dal punto di vista tecnico (nuovo telaio più rigido, forcella a steli rovesciati, mono regolabile) e sul fronte della dotazione (ride by wire con tre mappe, controllo della trazione regolabile e quickshifter, in opzione). Dunque, è molto più “moto” rispetto a prima, pur restando facile. Ha un’ergonomia più sportiva, un comportamento dinamico più maturo e anche un design ulteriormente migliorato.

Resta sempre leggera (il peso praticamente resta quasi invariato nonostante tutta l’elettronica introdotta) ed è spinta da un bicilindrico CP2 (73 cv e 78 Nm) a cui non si può chiedere di più: ha un’erogazione fantastica, al punto da far percepire ai medio-bassi regimi molti più cv di quelli reali. Cambiano per il 2025 anche il display (con navigazione Garmin integrata), i cerchi (ora più leggeri) e le pinze freno. E soprattutto, arriva la tecnologia Y-AMT: ossia il cambio automatizzato di Yamaha. Esso prevede due modalità di guida: o completamente automatica, quindi gestita dall’elettronica (come sulle auto); o sequenziale, con le cambiate affidate al pilota che agisce su due palettine presenti sul manubrio di sinistra (con l’indice si sale, con il pollice si scala). È una soluzione moderna, che assicura gran comfort soprattutto in città, ma all’occorrenza è molto performante nella guida sportiva per la rapidità con cui gestisce i cambi marcia. Quale scegliere? Probabilmente la manuale (con il quickshifter) per i più tradizionalisti, il nuovo Y-AMT per chi usa la moto soprattutto nelle grandi metropoli. Infine i prezzi: 7.999 per la manuale e 8.599 per l'automatica.

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lunedì 14 aprile 2025 - Ultimo aggiornamento: 17:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA