ROMA - Vintage ma non vecchia, anzi tecnologica e divertente, ecco a voi la XSR 700 nuova media di casa Yamaha, bella e divertente e mettiamoci che il prezzo è davvero interessante, 7.590 € con ABS e il cocktail è fatto. Esteticamente colpisce subito il bel fanale tondo ed il display ovviamente vintage nel design, ma modernissimo nell’uso, spartano ma assolutamente completo display LCD che raccoglie tutte le informazioni come il livello carburante e la marcia inserita. Azzeccati i contorni del serbatoio con gusci laterali in alluminio. Sella dritta come da scuola café racer, ben imbottita e con impresso il marchio XSR700. Una piccola chicca da apprezzare è il fanale posteriore, un cilindretto nero con un esagono di led rossi.

Monta un bicilindrico frontemarcia da 689 cc, che produce 74 cv a 9.000 giri ed una coppia massima di 68 Nm a 6.500 giri. Denominato Crossplane, questo motore permette di avere una coppia lineare, grazie ad una particolare configurazione a scoppi irregolari e ad una fasatura a 270° di conseguenza un’ erogazione rotonda e pronta sempre. Niente motore esagerato e niente orpelli, solo tanta tecnica e tanta leggerezza, infatti se pensiamo che la XSR 700 pesa solo 186, i 74 CV bastano e avanzano per divertirsi.

Per la ciclistica troviamo il concept della MT-07 con un telaio ridotto all’osso in termini di peso ed il motore portante, ed un forcellone corto, anzi cortissimo da 530 mm, che si traduce in maneggevolezza e velocità nei cambi di direzione senza perdere in trazione. Davanti c’è una forcella telescopica non regolabile e dietro un monoammortizzatore Monocross, regolabile, montato orizzontalmente,.

Il reparto freni è composto da una coppia di dischi a margherita da 282 mm anteriormente ed uno da 245 mm posteriormente, aiutati da un ABS di serie. Cambia sulla XSR700 il comfort di guida, riducendo il carico sul frontale, ossia la vicinanza al manubrio, e privilegiando una posizione di guida meno sportiva.

Guidandola ci accorgiamo che l’erogazione è la punta di diamante di questa moto: lineare e senza strappi, già dai 3000 giri/min. Il bello è che anche tirando la regolarità non ne risente ed anzi rimane comunque gestibile e sicura. Il cambio è progettato per il comfort, morbido e soft, e le vibrazioni avvertibili al manubrio e alle pedane sono davvero poche.

Nel misto stretto è una libidine con cambi di direzione fulminei anche spostando il peso fuori dalla moto e e tirando un po’, divertente e precisa nell’impostazione delle traiettorie a gas spalancato.

Pecche? Forse la più grave è la totale mancanza di un qualsiasi tipo di vano nel sottosella, interamente occupato dalla scatola fusibili, in cui trovano alloggio gli attrezzi ed il cavetto portacasco nulla di più. Ma anche la mancanza di maniglie per il passeggero si fa sentire. Una moto bella e divertente a un prezzo ragionevole. Facile da guidare, con una spinta regolare e dal peso contenuto valida sia in città che fuoriporta. Cosa volere di più da una new entry?