Livia Cevolini. ad di Energica

Cevolini (ad Energica): «Prodotti esclusivi e clienti selezionati come il Cavallino»

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

SOLIERA - Donne e motori, un connubio che funziona ancora meglio se invece dei pistoni ci sono magneti e filamenti e, al posto di fantasie maschili si parla di moto elettriche, per di più supersportive. Al timone infatti di Energica Motor Company come Ceo c’è una giovane Livia Cevolini, più che determinata continuare i successi imprenditoriali della famiglia.

Quando le è venuto in mente di fare una moto elettrica?
Con la nostra azienda di famiglia, la CRP, da oltre 45 anni siamo fornitori per team di Formula 1 e dal 2004 abbiamo cominciato a lavorare anche con le due ruote. Quando nel 2009 siamo stati contattati per sviluppare la prima moto elettrica da competizione per il campionato TTXGP, ci è sembrata un’occasione da non perdere per affermarci in un settore che allora era inesistente. Con la eCRP abbiamo vinto il campionato nel 2010, abbiamo allora deciso di mettere tutto il nostro know-how in un modello stradale e di costituire un nuovo ramo di azienda che nel 2015 è diventata una società indipendente.

L’auto elettrica è nata nella Silicon Valley, perché la moto elettrica dovrebbe nascere nella Motor Valley?
Perché qui le aziende, tutta la rete dei fornitori e le persone hanno la migliore tecnologia, il talento e la passione per fare auto e moto. Non è un caso che molti costruttori vengono qui a sviluppare i loro prodotti che poi si costruiscono in casa. La parte software è molto importante, ma anche nella Silicon Valley lavorano molti italiani che sarebbero molto contenti di fare qui le stesse cose.

In che cosa assomigliate a Tesla?
Abbiamo la stessa attenzione a qualità, tecnologia e prestazioni e un percorso simile, ma fino a un certo punto. È partita come noi, con un prodotto molto sportivo, ma ora sta allargando la gamma e punta a grandi numeri. Noi invece siamo italiani: sappiamo fare molto bene prodotti esclusivi e in piccoli numeri, per questo dico che siamo un ibrido tra Tesla e Ferrari.

Quali sono gli obiettivi?
Siamo in linea con i nostri piani: nel 2016 faremo 238 unità, 651 nel 2017 e 2mila tra il 2018 e 2019 raggiungendo il pareggio. Stiamo lavorando ad un terzo modello e nel lungo periodo vogliamo arrivare a 5mila.

Qual è il vostro cliente?
Un motociclista che sa guidare moto potenti e guarda avanti, a cui piacciono tecnologia e innovazione, che cerca qualità, Made in Italy e vuol distinguersi con qualcosa di veramente nuovo.

In che modo la moto elettrica può contribuire alle nuove forme di mobilità?
Cambiando il pensiero e lo stile di vita delle persone. L’auto elettrica è la cosa più importante per ridurre l’inquinamento urbano, ma occorre creare un background: le moto possono contribuire moltissimo attraverso passione e divertimento con prodotti come i nostri che rendono credibile questa tecnologia.
Esiste un campionato per moto elettriche che non riesce ad avere la stessa visibilità della Formula E. Perché?
Perché ci vorrebbero un’organizzazione professionale e internazionale, marketing e sponsor. Come dicono gli inglesi: no money, no race.
 

 

  • condividi l'articolo
Lunedì 19 Settembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 20:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti