F-Max è il camion eletto Truck of the year 2019 nato nella fabbrica Ford Otosan joint venture turca paritetica tra i gruppi Ford e Koç Holding

Ecco F-Trucks, parte dall'Italia l'offensiva dell'Ovale Blu nel trasporto pesante

di Giampiero Bottino
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MILANO - Nella «battaglia dei giganti» che infiamma simbolicamente le strade europee irrompe un nuovo e determinato protagonista: si chiama F-Max ed esibisce sul fontale dell'enorme cabina (alta 4 metri e spaziosa come un confortevole monolocale) l'inconfondibile badge dell'ovale blu. Spinto dai 500 cv e dai 2.500 Nm di coppia erogati dal possente motore di 12,7 litri di cilindrata abbinato a un cambio a 12 velocità sviluppato in Turchia, questo trattore stradale ultimo nato nella fabbrica Ford Otosan – joint venture turca paritetica tra i gruppi Ford e Koç Holding - sbarca in Italia sfoggiando con orgoglio il titolo di «International Truck of the Year 2019» conquistato in virtù dei suoi elevati contenuti tecnologici,

Rappresenta l'avanguardia dell'offensiva che Ford ha affidato alla consociata turca con l'obiettivo di conquistare in Europa Occidentale un ruolo nel settore del trasporto pesante (affidato ai mezzi che superano le 3,5 tonnellate) paragonabile a quello acquisito nell'Est europeo e in Russia. In questo contesto, l'Italia ha una valenza strategica importante essendo a livello continentale il Paese nel quale il trasporto su gomma è più diffuso e dove il relativo mercato ha registrato nel 2018 un tasso di crescita superiore al 5%.

Nell'occasione è stata presentata a Milano, città in cui ha sede, F-Trucks Italia, la società per azioni creata ad hoc e scelta da Ford Otosan per gestire il progetto di crescita distribuendo l'ampia e articolata gamma dei suoi prodotti. Al capitale partecipano operatori che, seppure con diverse competenze e proprio per questo complementari, sono attivi da almeno tre generazioni nel settore dei trasporti e della logistica. Con una quota del 31% ciascuno ci sono il Maurelli Group, protagonista nel mondo dei ricambi e dell'assistenza (il suo presidente Giacomo Maurelli presiede anche la neonata società, affiancato dall'ad Massimiliano Calcinai), la Vfm Company che controlla la Vrent, azienda leader nel noleggio di veicoli commerciali e industriali, e il gruppo Storti, storico specialista dei trasporti eccezionali e dell'intermodalità. Il restante 7% del pacchetto azionario compete a Edoardo Gorlero, le cui competenze finanziarie sono ben note nel settore.

Per le «sette sorelle» che tradizionalmente si spartiscono il mercato italiano si devono preparare ad affrontare un ottavo competitor determinato e agguerrito che entro tre anni intende arrivare a una quota compresa tra il 5 e il 6% di un mercato che nel 2018, terzo anno di crescita consecutiva, ha superato il muro delle 20.000 immatricolazioni.

Un'ambizione non è certo limitata ai confini della nostra Penisola, perché la società italiana deve operare nell'ambito di una strategia di respiro continentale, come ha ricordato nel corso dell'evento milanese Emrah Duman, responsabile Mercati internazionali in Ford Otosan per quanto riguarda i «truks»: la «conquista» dell'Europa occidentale, avviata quest'anno nella Penisola Iberica e in Italia, proseguirà nel corso del 2020-21 con il Benelux, la Francia e i Paesi di lingua tedesca (Austria, Germania e Svizzera), per poi concludersi con l'area scandinava nel 2022, quando i veicoli industriali Ford prodotti in Turchia saranno presenti in 10 Paesi del Medio Oriente, 8 dell'Africa, 5 dell'area euroasiatica, la Russia e altri sei mercati dell'Est Europa e 15 nazioni dell'Europa Occidentale.

 

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Venerdì 6 Dicembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 08-12-2019 19:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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