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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La partenza dell'ultimo E-Prix di Roma

Weekend dell'E-Prix: la Formula E spinge Roma fra i leader della mobilità ecologica

di Giorgio Ursicino

I tifosi guarderanno da casa, ma lo spettacolo è garantito. Oggi, sull’affascinante tracciato dell’Eur, si daranno battaglia i 24 piloti di Formula E. Un po’ a sorpresa, Roma offrirà il bis, ospitando domani anche il quarto E-Prix della stagione, dopo il doppio appuntamento a Diriyah, in Arabia Saudita. Da qualche tempo il regno degli sceicchi sta diventando una base nevralgica per il motorsport. Quest’anno, in un’atmosfera ancora difficile, ha già accolto la mitica Dakar, le “green” monoposto elettriche e portato all’esordio lo scorso weekend i mostri di Extreme E, la prima gara-avventura per astronavi zero emission da oltre 500 cavalli scaricati a terra da ruote giganti. Un altro Circo inventato dal pirotecnico Alejandro Agag che vede protagonisti più di 35 titoli Mondiali fra piloti e proprietari di team (Hamilton, Rosberg, Button, Loeb, Sainz senior per citarne qualcuno).

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Oltre al forte messaggio ecologico, la serie è testimonial della parità di genere perché ogni equipaggio è composto da un uomo e una donna che dovranno obbligatoriamente alternarsi al volante. Una ventata di novità per lo sport dei motori da sempre riservato ai maschietti definiti un tempo i “cavalieri del rischio”. Sarà un caso, ma il cambio di approccio coincide con la svolta ecologica che ha consentito ai silenziosi bolidi a batterie di incontrare così tanto consenso. Per Roma è un palcoscenico mozzafiato che la mette in posizione privilegiata rispetto alle grandi capitali europee. Fra le principali metropoli del pianeta è ormai in atto una sfida virtuosa su chi riuscirà per prima a concretizzare sul suo territorio la mobilità sostenibile e la FE è un fiore all’occhiello unico da questa prospettiva.

Tutto il colorato mondo che gira intorno alla formula non inquinante è impegnato in prima linea per il rispetto ambientale. Da Enel X a Michelin fino a Sky che da quest’anno affiancherà Mediaset per tramettere tutte le dirette del Campionato. Una sfida del nuovo corso che raddoppierà quella di Moto E, le due ruote a induzione. Per l’occasione il tracciato è stato rivisitato, sfruttando l’esperienza delle prime due edizioni. Migliorato lo spettacolo e ridotto l’impatto sulla città che è un vero must per gli organizzatori. «Vogliamo essere dei buoni vicini di casa», ama ripetere Alejandro Agag, l’inventore della formula magica. In pratica la FE, oltre ai soldi dell’indotto particolarmente graditi in una fase come quella attuale certamente non trionfante per l’economia, ha l’obiettivo di lasciare sul tappeto un habitat più sostenibile.

 

Soprattutto per l’effetto positivo che esercita sul pubblico giovanile che pare sia la maggioranza. Al di là della relazione con la vita di tutti i giorni, e con una società più rispettosa dell’ambiente che Agag da abilissimo comunicatore è riuscito a cavalcare magistralmente, la FE lavora alacremente anche per il suo futuro. Dopo essere arrivata per prima sulla torta ecologica con i giocattoli zero emission, c’è ora da pianificare una leadership anche quando nelle altre categorie del motorsport dilagheranno i propulsori ad elettroni. Il segreto è crescere progressivamente miscelando con abilità spettacolo e costi, innovazione tecnologica e legge dello sport.

Non sono ammessi balzi in avanti e piccoli passi indietro come adesso è stata costretta a fare la F1 che rischiava di essere fagocitata dal suo stesso gigantismo con budget di spesa ormai insostenibili anche per un ritorno di immagine tanto folgorante. Audi e Bmw hanno deciso di uscire senza sbattere la porta. Forse un bene perché erano troppi i brand scesi in campo. E uno solo può vincere, mentre tutti gli altri perdono... Le regole per la Generazione3 sono già state definite, ci sarà un graduale, ma costante aumento delle performance e molte case hanno già aderito: Mahindra, DS, Porsche e Nissan. Con la McLaren che si è assicurata un’opzione e altre che si aggiungeranno a breve.

Aumenterà la potenza, scenderà il peso con risvolti tangibili sulle prestazioni. E ci sarà una forte crescita della tecnologia delle batterie e dei sistemi di ricarica che faranno da driver anche per la produzione in serie che sta realizzando progressi enormi. Queste componenti, però, non saranno oggetto di sfida per non mandare i costi in testacoda. In ogni caso cambierà tutto per alimentare lo show. Accumulatori più compatti e colonnine per ricariche rapidissime (pare che arrivino a 600 kW) che consentiranno di fare anche i pit stop. Che differenza dalla prima gara disputata a Pechino solo nel 2014.

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Sabato 10 Aprile 2021 - Ultimo aggiornamento: 13-04-2021 08:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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