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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Verstappen ed Hamilton alla prima curva del Gran Premio del Messico

Il giovane Verstappen mette alla corde re Hamilton: nona vittoria stagionale, il Mondiale è ad un passo

di Giorgio Ursicino

In uno “stadio” gremito di tifosi molto caldi, Max Verstappen mette un altro mattoncino nell’avventura verso la gloria. Domina in Messico, dall’inizio alla fine, e porta il suo vantaggio nella generale a 19 lunghezze quando mancano solo 4 tappe alla conclusione. Nella graduatoria Costruttori la Red Bull, che porta entrambi i driver sul podio, si avvicina ad un solo punto dalla Mercedes. Bene la Ferrari con Leclerc quinto e Sainz sesto anche se arrivati più o meno doppiati. Un Campionato avvincente. Come non si vedeva da anni. Da una parte, il “vecchio” re, il pilota che più di tutti ha vinto in F1. Un ragazzo di colore nel pieno della sua maturità agonistica. L’alfiere della Mercedes, che ha dominato in lungo e in largo l’ultimo decennio della velocità, ha così tanta esperienza sotto il casco da poter fare la differenza nei momenti topici, quando l’adrenalina va a mille. Dall’altra, l’istinto del killer allo stato puro, il bambino che è approdato in F1 e trionfato quando era ancora minorenne.

Non solo velocità, l’innata capacità di tirar fuori dalla monoposto sempre il meglio accompagnata dal “marchio” Verstappen: lui non “alza” mai il piede, sia all’interno che all’esterno, qualsiasi sia l’avversario, anche un monumento con sette titoli iridati in bacheca, oltre 100 pole e altrettante vittorie. Austin, terra di duelli e di cow boy, doveva essere la tana delle Stelle ed invece ha vinto Max. Messico City era dato come il ring perfetto per la Red Bull, l’aria di alta quota doveva accarezzare il bolide dei bibitari. E così è stato. Ora lo scenario per gli austriaci si fa molto intrigante. Le qualifiche avevano illuso, la Freccia non è stata in grado di consentire a Lewis di prendersi la rivincita. In ogni caso il motorsport ha ribadito il messaggio che questo è lo scontro più duro del terzo millennio. Una partita che, molto probabilmente, rimarrà aperto fino alla fine. E vedrà due nuove piste (Qatar e Jeddah) in calendario. Il via sembrava su misura per la Mercedes.

Due auto in prima fila, un lunghissimo rettilineo (oltre un chilometro) e una maiuscola velocità di punta. La ricetta ideale per tentare la fuga. Invece, il bravo poleman Valtteri Bottas, si è avviato come un pivellino, chiudendo l’amico Hamilton invece del rivale Verstappen. L’olandesino, si sa, non spreca certo i regali e, con una staccata al fulmicotone, si infilava in testa nella prima chicane. Pena del contrappasso per il finlandese che veniva toccato da Ricciardo, finiva in testacoda e ripartiva per ultimo dovendosi fermare ai box come l’australiano. Dal caos uscivano malconci Tsunoda e Schumacher che erano costretti alla resa. Il britannico si trovava a sandwich fra tre monoposto con motore Honda, le due Red Bull e l’Alpha Tauri dell’ottimo Gasly che aveva graffiato già in qualifica. Sorprendente il ritmo di Verstappen che andava via subito lasciando un impotente Lewis a difendersi dall’idolo di casa Sergio Perez. Le Ferrari c’erano ed hanno dimostrato una consistente superiorità sulla McLaren, diretta rivale nel Mondiale.

Ora il Cavallino, che ha effettuato il sorpasso, è il linea con il suo obiettivo: terza piazza nel Mondiale per team. Dopo 25 giri, però, il ritardo dalla vetta della coppia di Maranello era già di mezzo minuto. Verso il trentesimo giro i migliori hanno iniziato a fermarsi ai box per sostituire le scarpette. Lo fa per primo il sette volte campione alla disperata ricerca di qualcosa di imprevisto. Le Red Bull aspettano, al muretto sono convinti che le gomme sono ancora buone e vogliono allungare la sosta per avere le bianche dure più in forma nel finale. Verstappen, in totale controllo, si ferma prima di Perez che è consistente fino all’ultimo con il treno di gialle. Il passo delle monoposto austriache è impressionante.

Sergio, davanti ai tifosi di casa in delirio, recupera sul Re Nero alle corde. Max, nonostante abbia le gomme più “anziane” del messicano, si va a prendere il giro veloce che garantisce un punto nel Mondiale. A dieci giri dalla fine la seconda Red Bull piomba sulla Mercedes, mentre il capo classica ormai corre in solitario. Negli ultimi giri un disastroso Bottas viene richiamato ai box per montare le rosse morbide e strappare il miglior giro migliore a Verstappen. Il primo tentativo fallisce perché Valtteri doppiato si trova sulla strada proprio Max. La squadra tedesca è ostinata e fa fare un altro pit al finlandese che centra l’impresina proprio sotto la bandiera a scacchi.

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Lunedì 8 Novembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 09-11-2021 14:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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