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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Carlos Tavares di PSA e Michael Manley di Fca

Semaforo verde alla fusione: «Se Stellantis rispetta gli impegni, non c'è alcuna limitazione della concorrenza»

di Giorgio Ursicino

Semaforo verde. Come era nelle previsioni, l’antitrust europeo ha dato il via libera prima di Natale. Questa autorizzazione era l’ultima, importante, che ancora mancava. Il primo giorno lavorativo del prossimo anno, le assemblee degli azionisti di Fca e Psa, ognuna per conto proprio, potranno dare l’ok definitivo alla fusione del secolo. Un’operazione che vedrà nascere il quarto costruttore di veicoli del mondo, con una capacità produttiva in grado di farlo entrare nel ristretto club dei giganti da “dieci milioni” l’anno. L’approvazione delle autorità europee sulla concorrenza arriva pochi giorni dopo l’annuncio del presidente di Stellantis, John Elkann che, scrivendo ai dipendenti, ha anticipato la creazione della divisione “Americas” il cui capo sarà Michael Manley, l’attuale ceo del gruppo italo-americano.

Perplessità sul rispetto delle norme del libero mercato erano state sollevate dalla UE sullo strategico settore dei veicoli commerciali. Francesi e italiani, però, hanno collaborato da subito con impegno per trovare le soluzioni adeguate e, già dopo qualche mese, avevano messo sul tavolo le risposte. Nelle ultime settimane la Commissione ha fatto le sue verifiche, prendendo informazioni dettagliate da concorrenti e clienti, e ieri si e pronunciata. «L’accesso ad un mercato competitivo per i piccoli furgoni commerciali è importante per molti lavoratori autonomi e Pmi in tutta Europa. Possiamo approvare la fusione di Fiat Chrysler e Psa perché i loro impegni faciliteranno l’ingresso e l’espansione nel mercato dei piccoli furgoni commerciali. Negli altri mercati in cui sono attualmente attive le due case automobilistiche, la concorrenza rimarrà vivace dopo la fusione», ha spigato la responsabile dell’antitrust, la vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager.

Come vuole la prassi, il sì è subordinato al mantenimento del pacchetto di impegni presi dalla nuova società. Le due aziende, infatti, sono leader continentali del comparto nel quale da oltre 40 anni producono una parte consistente di veicoli in joint venture, una collaborazione che ha affinato la conoscenza dei due Gruppi. Secondo l’Unione il mercato dei piccoli furgoni commerciali rimarrà competitivo in tutti i paesi e questo è un fatto importante per molti lavoratori e piccole e medie imprese. La Commissione aveva acceso i riflettori soprattutto in nove paesi dove la presenza dei due partner rischiava di essere dominante: Belgio, Cechia, Francia, Grecia, Italia, Lituania, Polonia, Portogallo e Slovacchia. La futura Stellatis si è impegnata in due direzioni. Da una parte amplierà la collaborazione con la giapponese Toyota per fornire più mezzi e pezzi di ricambio ad un prezzo più favorevole. Dall’altra modificherà gli accordi di riparazione e manutenzione che ha con la propria rete di assistenza per consentire agli operatori di utilizzare le attrezzature Fca-Psa anche per i veicoli della concorrenza.

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Martedì 22 Dicembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 26-12-2020 16:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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