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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Una stazione di ricarica ad alta potenza della Mercedes

Mercedes sulle orme di Tesla: una rete di ricarica ad alta potenza globale per le proprie auto

di Giorgio Ursicino

Il mondo dell’auto si sta trasformando sotto la spinta dell’elettrificazione. Non solo. La non nuova strategia di saltare il guado e passare da «costruttori di veicoli a fornitori di servizi di mobilità», con consumatori direttamente collegati ed altamente fedeli, sembra finalmente realizzarsi. Sarà il complesso ecosistema che ruota intorno alle vetture ad elettroni a fungere, certamente non in completa autonomia, da collante con gli automobilisti, felici di muoversi in un ambiente ovattato nel quale non vengono mai lasciati soli. Neanche per un secondo. Grazie ad una rete digitale sempre connessa che opera nell’ombra con grande efficienza. Ormai è un po’ di tempo che circolano auto solo a batterie ed i costruttori parlano con i loro clienti cercando di capire quali sono i buchi neri e cosa li renderebbe veramente soddisfatti. L’ultima novità è della casa che ha inventato, alla fine dell’Ottocento, la vettura con motore a scoppio, sia la carrozza (Benz) sia il propulsore (Daimler).

La Mercedes non poteva scegliere un luogo più adeguato dello Show dell’Elettronica più grande del pianeta, il CES di Las Vegas, dove queste cose innovative (i chip ormai sono dappertutto) giocano in casa e il palcoscenico è veramente globale. La casa di Stoccarda ha fatto sapere che si farà una rete autonoma di ricarica ad alta potenza su scala mondiale. Sul tavolo, almeno per il momento, un miliardo (euro o dollari, in questo periodo, sono più o meno la stessa cosa), per creare un network di colonnine in tutto il mondo industrializzato, partendo dal Nord America per passare in Europa e in Cina. I “distributori” saranno marchiati Mercedes-Benz e sfoggeranno la celebre Stella. Ad illustrare l’importante iniziativa è stato Markus Schäfer, il Chief Technology Officer (capo di tutta la tecnologia) della casa di Stoccarda.

Per completare il lavoro negli States e in Canada bisognerà attendere il 2027 quando saranno installati più di 400 hub oltre 2.500 caricatori ad alta potenza (HPC, ultrafast) fino a 350 kWh. I distributori del futuro mettono a disposizioni da 4 a 12 caricatori che nelle aree più grandi possono arrivare fino a 30. I siti verranno scelti con cura, nei punti di massimo traffico: autostrade, aree metropolitane e principali intersezioni e garantiranno energia sempre pulita al miglior costo. Offrendo un’esperienza di ricarica decisamente premium, quindi in linea con i clienti del marchio. I vari punti offriranno servizi da poter utilizzare durante il breve pit stop (ristorazione ed altro), molti dei quali coperti o dotati di impianti fotovoltaici. I partner dell’operazione sono MN8 Energy e ChargePoint, due eccellenze nel campo dell’energia e il suo stoccaggio e nella creazione di punti di rifornimento.

A lanciare e cavalcare questa nuova ma ormai collaudata tendenza, manco a dirlo, è stato quel geniaccio di Elon Musk. Ormai lo hanno capito tutti, Tesla è un successo, non solo per la qualità delle auto elettriche indubbiamente al top, ma per l’innovativo schema che gli gira intorno, dal format di vendita a quello di assistenza, fino all’utilizzo basato sulla ricarica. L’ecosistema di proprietà è abbastanza chiuso e garantisce ai clienti del marchio una serie rilevante di vantaggi. L’azienda californiana è partita con punti di ricarica di proprietà insieme (o forse prima...) alla vendita dei suoi primi modelli. Attualmente Musk è arrivato ad oltre 40 mila colonnine Supercharger supportate da più di 35 mila “Wall Connector” presso le “Destination Charging”, i luoghi più frequentati di solito dagli appassionati clienti del brand della Silicon Valley.

I vantaggi, a sentire gli utilizzatori, sono enormi. I veicoli Tesla e l’ecosistema di ricarica sono sempre in contatto e si scambiano informazioni. La vettura sa con precisione dove sono le colonnine più vicine, quali sono libere e quali raggiungibili senza traffico. I distributori conoscono con anticipo (senza che debba preoccuparsi chi è al volante) che in arrivo c’è una Tesla con esigenza di fare il pieno. Non è brandizzata Volkswagen anche se la rete è del colosso di Wolfsburg che l’ha ideata. Si tratta di “Electrify America”, la più grande rete pubblica di ricarica rapida negli Stati Uniti. L’iniziativa tedesca in America è partita nel 2017 e le prime stazioni sono diventate operative l’anno successivo. Dal 2022 anche l’altra multinazionale germanica Siemens è entrata nel capitale con 450 milioni per una quota di minoranza ed un posto nel board (tutta Electrify è stata valutata quasi 2,5 miliardi).

Ci sono accordi con vari costruttori, primi fra tutti la stessa Volkswagen e la controllata Audi, ma anche con Hyundai, la neonata Lucid Motors e la storica Harley Davidson. Attualmente la società tedesca-americana può contare su quasi 3.500 punti di ricarica in quasi 800 stazioni, un centinaio delle quali sono in fase di apertura. La società è guidata da un Presidente e Ceo italiano, Giovanni Palazzo, che ha ottenuto risultati di grande spessore. Anche la General Motors è presente nel campo, nonostante per il momento ha utilizzato una strada diversa ed ora sembra pronta ad entrare anche nell’HPC.

La GM ha intuito che la diffusione delle vetture a batterie è legata alla facilità di ricarica ed ha messo a punto un piano per l’installazione delle colonnine. L’investimento è simile agli altri (intorno al miliardo), l’operazione (“Dealer Community Charging Program”) è stata battezzata “Ultium” come il nome delle batterie della casa e punta ad installare 40 mila punti di ricarica nelle concessionarie (oltre mille) e nei punti di assistenza della più grande azienda americana del settore. È stato calcolato che il 90% degli automobilisti USA si trova a meno di 15 chilometri da un posto GM sul territorio. Le colonnine non sono ultrafast, ma di “livello 2”, cioè con potenza dai 7 ai 20 kW. GM sta anche collaborando con Pilot Company ed EVgo per mettere in servizio oltre tremila punti “fast charger”.

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Sabato 21 Gennaio 2023 - Ultimo aggiornamento: 23-01-2023 18:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA