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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Il podio di Montecarlo: davanti i piloti, dietro la famiglia del principe

Ferrari, Leclerc magnifico deluso, è un perfetto Norris a vincere il Gran Premio di Montecarlo

di Giorgio Ursicino

Lando Norris risorge e si autoproclama nuovo re di Montecarlo. L’innovazione regolamentare della doppia sosta obbligatoria non cambia la sostanza della tradizione: sul nobile salotto monegasco i giochi si fanno il sabato perché superare, in condizioni normali, non è proprio possibile. Così, la classifica del gran premio più ambito dell’anno non è niente di più che un copia-incolla dello schieramento di partenza stabilito, come sempre, dalle qualifiche storicamente il momento topico del weekend in casa Grimaldi. Fra i primi 10 manca solo l’esperto Alonso tradito dalla sua Aston Martin e Hadjar con la Racing Bulls che ha ceduto la quinta posizione a Sir Lewis che, oltre a guidare una Ferrari ed essere il pilota più vincente di tutti i tempi, era stato ingiustamente penalizzato di 3 posizioni sulla griglia.

I giochi di squadra non hanno minimamente influito sulle prime posizioni. Si sono visti di più a centro gruppo fatti dalla Racing Bulls di Hadjar e Lawson, dalla Williams di Albon e Sainz e dalla Mercedes che, con la speranza di una safety car mai arrivata, ha rimandato gli stop delle sue Frecce con il risultato di lasciare Russell fuori dai punti e relegare il povero Antonelli alla sua prima ultima posizione della giovane carriera. Chi ha tentato qualcosa di simile nelle zone alte della classifica è stata la Red Bull con Verstappen che ha rinunciato alla possibilità di lottare per il podio nella speranza di qualche incidente avesse richiamato sul tracciato la vettura di sicurezza. La gara, realisticamente, è stata senza storia. Lo sapeva bene Charles che sabato era con il morale sotto i tacchi per aver perso la pole.

L’impressione di aver reso la corrida emozionante le nuove regole l’hanno data anche se era una rappresentazione reale ma effimera. Norris si era tolto subito la Ferrari dall’alettone, prendendo 5-6 secondi di vantaggio che gli consentivano di guidare senza il fiato sul collo di Charles. Negli ultimi 25 giri i giochi sembrano fatti. Tutti i primi 5 che hanno concluso la gara senza essere doppiati avevano smarcato le due soste conservando le posizione tranne super Max alla ricerca di un imprevisto. Tutti attendevano il secondo pit stop del campione del mondo per andare a prendere il caffè. Invece niente, l’olandese è in grado di animare lo scenario anche senza volerlo. In accordo con il muretto, decideva di andare avanti, penalizzando però il ritmo già non super sonico per usare le gomme con molti più giri degli altri.

Risultato, prima Norris, poi Leclerc e quindi anche Piastri si portavano sulla coda dell’olandese che, essendo virtualmente in testa ma con nessuna possibilità di rimanerci, non era obbligato a dare strada. Se sono riusciti a tenere dietro i rivali Lawson e Albon, Sainz ed Antonelli, facendo guadagnare ai loro compagni in pochi giri i 20 secondi per effettuare la sosta, provateci voi a scavalcare a Montecarlo super Max anche con una monoposto più lenta di 10 secondi al giro. Lando è stato cinico e gelido: visto il muro orange davanti, rallentava vistosamente non andando sotto a Max in modo da non avere sorprese. Charles, da parte sua, non si tirava certo indietro viaggiando appiccicato alla coda del rivale.

Anche se le possibilità di scavalco erano quasi nulle, vedere i due storici bolidi precedere come se fosse una macchina unica ha reso entusiasmante la conclusione. In realtà, se tutto fosse filato liscio come poi è avvenuto, il sogno era solo ipotetico, ma in ogni caso non è semplice correre fra i guardrail per oltre 50 chilometri con il padrone di casa che riempiva gli specchietti. L’errore è sempre in agguato e Leclerc ci ha sperato fino all’ultimo. Al passaggio finale sul traguardo Max era obbligato, pena squalifica, a rientrare, e Lando, con pista libera, ha esternato come stavano le cose: ha stabilito il giro più veloce della gara che non serviva a nulla, staccando l’avversario di oltre 3 secondi.

Per il monegasco non è stata certo una sorpresa, sapeva che una volta rimosso il tappo sarebbe finita così. Per la Ferrari, in ogni caso, è stato un weekend ottimo, il migliore dell’anno, che non si è trasformato in magico solo per la delusione del sabato. A Charles, a casa sua e di fronte ai tifosi amici, certo non basta: «Non sono felice, non posso esserlo se non vinco a Monaco. Il mio sogno l’ho realizzato lo scorso anno. Oggi non è successo nulla, la gara l’ho persa ieri. Sì, sabato notte ho pensato a lungo dove tentare il sorpasso, ma Lando è stato bravo, sapeva i due unici punti e li ha coperti sempre. Comunque è un buon risultato, siamo andati oltre le aspettative».

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lunedì 26 maggio 2025 - Ultimo aggiornamento: 27-05-2025 18:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA